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giovedì 14 marzo 2013

Startup, comunicazione e la lezione di Harold Lasswell

Harold D. Lasswell on Political Sociology (da Google libri)

Articolo originale: L’uso dei social media da parte delle startup: un aiuto dagli anni ’40

Sapete chi era Harold Lasswell? Era un politologo ed esperto di teoria della comunicazione americano; noto per la sua definizione di che cosa è comunicazione:
"Chi dice cosa a chi attraverso quale canale con quale effetto"
Che centra Lasswell con le moderne startup? Davide Bennato, professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e Sociologia dei media digitali presso l'Università di Catania, ha presentato un intervento dal titolo “Social media e startup”, in cui ha illustrato l’utilizzo di un modello che può aiutare le startup a organizzare e pianificare al meglio le strategie di comunicazione utilizzando proprio il modello di Lasswell che qui riporto

da Tecnoetica.it il blog di Davide Bennato
Nel post sopra indicato trovate la descrizione e le slide dell'intervento condivise su Slideshare

mercoledì 6 marzo 2013

Quindici spunti per una startup

Ideas never run out (di Adi Respati - Flickr)

Ho fuso questi due articoli in cui Paul Graham, Ventur Capitalist e cofondatore di Y-Combinator, fornisce suggerimenti circa nuove possibili startup su cui sarebbe disposto a investire. Il primo risale al 2009 e parla di nove possibili aree meritevoli di finanziamento, il secondo del 2012 si sofferma principalmente sulla necessità di osare, di essere ambiziosi e puntare su idee grandiose: non vuole essere certo un post di ricerca di autostima, piuttosto vuole esprimere una realtà che sfugge a molti startupper, i VC cercano (e finanziano) startup molto ambiziose che promettono alti profitti di rientro dell'investimento effettuato. Traduco liberamente, raggruppo le idee e fondo i due post:

Ci sono molte idee di startup che stiamo aspettando da lungo tempo. Recentemente abbiamo anche cercato di suggerirne alcune e abbiamo avuto buoni riscontri. Adesso vogliamo essere più diretti e parlarvi di alcuni gruppi di startup che stiamo cercando.

Una delle cose più sorprendenti che ho notato lavorando in Y Combinator è come la maggior parte delle idee di startup ci appaiano spaventose. Alcune di loro potrebbero farvi diventare miliardari, eppure non appena ve ne descriverò qualcuna vi ritroverete a fuggire da esse: non preoccupatevi non è segno di debolezza, quanto di sanità mentale.

Le idee alla base di grandi startup sono terrorizzanti, non già per la mole di lavoro che richiederebbero, quanto perché minano alla base la vostra autostima; vi ritroverete a pensare se avete l'ambizione sufficiente a portarle avanti. C'è una scena in "Essere John Malkovich" nella quale il protagonista incontra un donna molto attraente e sofisticata che si rivolge a lui in questo modo:

Il punto è questo: se anche tu potessi avermi, non avresti idea di cosa fare con me!

Queste idee ci dicono in fondo la stessa cosa: è una delle cose più importanti da capire sulle startup. Vi aspettereste che le grandi idee siano affascinanti, ma in realtà tendono a respingervi. Significa anche che la maggior parte di queste idee sono invisibili alle persone, perché tendono inconsciamente a filtrarle.

Non vi descriveremo in dettaglio ogni idea sia perché vogliamo lasciarvi liberi di interpretare l'idea come meglio credete (e magari migliorala) sia perché vogliamo proteggervi da una concorrente che potrebbe lavorare nello stesso settore e dando un'idea troppo dettagliata creerebbe una inopportuna competizione.

Ecco le idee più ambiziose:

1 Un nuovo motore di ricerca
Creare un nuovo motore di ricerca significa competere con Google, e ultimamente ho visto qualche crepa nella loro fortezza. Capii che Microsoft aveva smarrito la propria strada quando decisero di entrare nel mercato dei motori di ricerca (Bing). Questa non era una mossa naturale per Microsoft. Lo fecero perché avevano paura di Google, e Google era nel mercato dei motori di ricerca. Ma questo significava che a) Google stava dettando l'agenda di Microsoft e b) l'agenda di Microsoft sarebbe stata piena di cose in cui non avevano competenza. Oggi potremmo dire che Facebook sta facendo a Google ciò che Google ha fatto a Microsoft. Questo di per sé non significa che ci sia spazio per un nuovo motore di ricerca, eppure ultimamente usando la ricerca di Google mi sono mancati i bei tempi andati, quando Google era fedele alla propria immagine un po' autistica e mi forniva una pagina dei risultati pertinenti, velocemente, senza confusione. Ora invece i risultati sembrano ispirati da oscuri principi. Il punto da cui partire è creare un motore di ricerca usato dagli hacker. Un motore di ricerca usato dai diecimila migliori hacker sarebbe in una posizione di potere davvero notevole nonostante la piccola dimensione, così come lo era un tempo Google quando era quel motore di ricerca. E per la prima volta in di dieci anni l'idea di abbandonare Google mi pare plausibile. Considerando che chiunque sia in grado di creare un motore del genere fa parte di quei diecimila hacker: cominciate a creare il motore di ricerca che voi stessi volete. Sentitevi liberi di farlo particolarmente di nicchia. Rendetelo particolarmente efficiente nel cercare codice sorgente, ad esempio. Volete che le query possano essere Turing equivalenti? Qualunque cosa vi frutti quei diecimila utenti è ipso facto buona. Non preoccupatevi se qualcosa che volete fare vi sarà d'impedimento nel lungo periodo, perché se non otterrete quel primo nucleo di utenza non ci sarà neanche un lungo periodo. Se siete in grado di costruire qualcosa che voi e i vostri amici preferiscono a Google siete a un decimo dall'essere quotati in borsa, così come i ragazzi di Facebook lo erano (ma probabilmente non se ne rendevano conto) una volta che conquistarono tutti gli studenti di Harvard.

2 Una nuova forma di email
L'email non è stata pensata per essere usata nel modo in cui la usiamo oggi. L'email non è un protocollo di comunicazione; è una lista di cose da fare. O meglio, la mia casella Inbox è una lista di cose da fare, e le email sono il modo in cui le cose vengono aggiunte. Ma è una lista di cose da fare disastrosamente cattiva. Sono aperto a varie possibili soluzioni per questo problema, ma sospetto che non basti migliorare la inbox: l'email deve essere rimpiazzata da un nuovo protocollo. Questo nuovo protocollo dovrebbe essere pensato per le liste di cose da fare e non per lo scambio di messaggi, sebbene esista il caso degenere in cui quello che una persona vuole sia: leggi il seguente testo. In qualità di nuovo protocollo di cose da fare deve dare più potere a chi riceve rispetto a quello che abbiamo con la email. Vorrei che ci fossero più restrizioni su quello che le persone possono mettere nella mia lista di cose da fare. E quando qualcuno mette qualcosa nella mia lista, vorrei che mi dicessero qualcosa in più su quello che desiderano da me. Vogliono che faccia qualcosa oltre a leggere un po' di testo? Quanto è importante? (Ci deve ovviamente essere il modo per evitare che le persone dicano che tutto è importante). Per quando deve essere fatto? Questa è una di quelle idee che appare come una forza irresistibile che si scontra con un oggetto inamovibile. Da un lato è impossibile rimpiazzare protocolli ben consolidati, dall'altro mi sembra improbabile che fra cento anni le persone vivranno nello stesso inferno fatto di email in cui viviamo oggi. E se un giorno verrà rimpiazzata, perché non oggi? Se lo farete per bene, potreste essere in grado di evitare il tipico problema dell'uovo e della gallina di cui soffrono tutti i nuovi protocolli, perché alcune delle persone più potenti al mondo sarebbero i primi ad adottarlo. Oggi sono tutti alla mercé delle email. Qualunque cosa costruiate, rendetelo veloce. GMail è diventato penosamente lento. Se realizzaste qualcosa non necessariamente migliore di GMail ma più veloce, già questo vi permetterebbe di sottrarre utenti a GMail. GMail è lento perché Google non si può permettere di spendere molti soldi su di esso. Eppure le persone pagherebbero per un tale servizio: io stesso non avrei problemi a spendere 50 dollari al mese. Considerato quanto tempo passo fra le email, fa un po' paura pensare a quanto avrebbe senso pagare. Forse anche mille dollari al mese. Se passassi svariate ore della giornata a leggere e scrivere email, questo sarebbe un modo conveniente per migliorare la mia vita.

3 Un nuovo tipo di Università
Ultimamente molte persone si stanno dedicando a questa idea, e penso che siano sulla strada giusta. Sono riluttante a dire che una istituzione in vita da un migliaio di anni sia finita a causa di alcuni errori fatti negli ultimi decenni, ma proprio in questi ultimi decenni le università americane sembrano essersi dirette sul cammino sbagliato. Si può fare di meglio con molti meno soldi. Non penso che le università scompariranno. Non scompariranno del tutto almeno. Perderanno soltanto il monopolio su un certo tipo di apprendimento. Ci saranno molti modi diversi per imparare le cose più svariate, e alcuni potranno non assomigliare alle università. Y Combinator stessa potrebbe essere considerata come una di esse. Imparare è un problema talmente importante che cambiare il modo in cui avviene porterà a tutta una serie di effetti secondari. Ad esempio, il nome dell'università a cui uno è andato è considerato da molte persone (giusto o sbagliato che sia) come una credenziale. Se l'apprendimento si rompesse in tanti piccoli frammenti, questo collegamento verrà meno. Ci potrebbe anche essere bisogno di sostituti per la vita sociale universitaria (e, curiosamente, Y Combinator ha anche questi aspetti). Potreste rimpiazzare le scuole superiori, ma vi scontrereste con ostacoli burocratici che rallenterebbero la startup. Le università sembrano il miglior punto posto da cui partire.

4 Internet, Hollywood e TV
Hollywood è stata lenta nell'abbracciare Internet. Questo è stato un errore, perché penso che ormai possiamo individuare un vincitore nella corsa fra metodi di distribuzione dei contenuti, ed è Internet, non la tv via cavo. Ciò è dovuto principalmente alla scomodità dei client di ricezione, meglio noti come Televisori. La mia famiglia non ha aspettato la Apple TV. Odiavamo la nostra TV così tanto che qualche mese fa l'abbiamo rimpiazzata con un iMac fissato al muro. Un po' scomoda da controllare con un mouse senza fili, ma l'esperienza è molto migliore rispetto all'interfaccia utente da incubo con cui prima dovevamo lottare. Parte dell'attenzione che comunemente le persone usano per guardare film e TV potrebbe essere oggi stata sottratta da cose che sembrano completamente non correlate, come le applicazioni dei social network. Oppure da cose più simili come i giochi. Ma ci sarà sempre richiesta per un film o una serie TV, dove sedete passivamente e guardate lo svolgersi di una trama Quindi come distribuire un telefilm via Internet? Qualunque cosa progettiate dovrà essere su una scala più larga rispetto i filmati di Youtube. Quando le persone si siedono e guardano una serie, desiderano sapere cosa vedranno: sia che si tratti di una serie con personaggi conosciuti sia che si tratti di film le cui premesse di base siano già conosciute. Ci sono due modi in cui distribuzione e il pagamento potranno evolvere. O una compagnia come Netflix o Apple diventerà il sito dell'intrattenimento per eccellenza e si dovrà raggiungere il pubblico attraverso esse. Oppure questo tipo di siti diventeranno saranno troppo sovraccarichi o tecnicamente rigidi, e si creeranno aziende che forniranno pagamenti e streaming per i produttori di uno show. Qual'ora le cose andassero così, ci sarà anche bisogno di aziende che forniscano l'infrastruttura.

5 Il nuovo Steve Jobs
Ho parlato recentemente con una persona che conosce bene la Apple. Gli ho chiesto se colore che mandano oggi avanti l'azienda possano creare nuovi prodotti come faceva la Apple di Steve Jobs. La sua risposta è stata semplicemente "No". Era proprio la risposta che temevo. Gli ho chiesto qualche motivazione più precisa, ma non me l'ha data. No, una volta finiti i prodotti pianificati, non ci sarà altra bella roba. I ricavi di Apple potranno aumentare ancora per un bel po', ma, come Microsoft mostra, l'andamento dei ricavi è un indicatore tardivo nel business della tecnologia. Quindi se non sarà la Apple a fare il nuovo iPad, chi lo farà? Nessuno degli attuali concorrenti. Nessuno di essi è guidato da un visionario, ed esperienza insegna che non si possono assumere. L'esperienza ci mostra che per avere un visionario come CEO deve essere lui ad aver fondato l'azienda e non deve essere stato licenziato. Perciò l'azienda che creerà la prossima generazione di hardware sarà probabilmente una startup. Capisco che suoni assurdamente ambizioso che una startup provi a diventare tanto grande quanto la Apple, ma non è più ambizioso di quanto lo fosse per la Apple, e loro ce l'hanno fatta. In più una startup che lo facesse oggi avrebbe un vantaggio che la Apple non aveva: l'esempio della Apple. Steve Jobs ci ha fatto vedere che cosa è possibile. Ciò aiuta gli aspiranti successori sia direttamente, così come fece Roger Bannister, mostrando loro quanto meglio tu possa fare delle persone che ti hanno preceduto, sia indirettamente, come fece Augusto, inculcando nella mente degli utenti che una singola persona possa rivelargli ciò che li aspetta nel futuro. Ora che Steve ci ha lasciato tutti avvertiamo un vuoto. Se una nuova azienda ci guiderà coraggiosamente nel futuro del software, gli utenti la seguiranno. Il CEO di una tale azienda, il "nuovo Steve Jobs", potrebbe non essere paragonabile con lui. Ma non dovrebbe  nemmeno farlo. Dovrebbe soltanto fare un lavoro migliore di Samsung, Hewlett Packard e Nokia, e questo sembra piuttosto fattibile.

6 Riportare la legge di Moore alla validità
Gli ultimi 10 anni ci hanno ricordato il vero significato della legge di Moore. Fino al 2002 potevi interpretarla come la promessa che la velocità di clock sarebbe raddoppiata ogni 18 mesi. Quello che in realtà diceva è che il numero di transistor sarebbe raddoppiato ogni 18 mesi. Un tempo far notare la differenza era una pignoleria, ma ora non più. La Intel non è più in grado di darci processori più veloci, ma soltanto più processori. Questa legge di Moore è non è buona come quella vecchia. La legge di Moore un tempo significava che, se il tuo software era lento, dovevi soltanto aspettare che l'inesorabile progresso dell'hardware risolvesse i tuoi problemi. Ora se il tuo software è lento lo devi riscrivere in modo che faccia più cose in parallelo, il che implica molto più lavoro rispetto ad aspettare. Sarebbe meraviglioso se una startup ci desse indietro un po' della vecchia legge di Moore, scrivendo software che faccia apparire allo sviluppatore più processori come se fossero uno solo, ma estremamente veloce. Ci sono molti modi per attaccare questo problema. Il più ambizioso è farlo automaticamente, cioè scrivere un compilatore che parallelizzi il codice per noi. C'è già un nome per un tale oggetto: il compilatore sufficientemente intelligente, un sinonimo di impossibile. Ma lo è davvero? Non esiste proprio una configurazione di bit nella memoria di un computer odierno che rappresenti questo compilatore? Se davvero lo pensaste, dovreste provare a dimostrarlo, perché sarebbe un risultato davvero interessante. E se non fosse impossibile ma soltanto molto difficile, varrebbe la pena provare a scriverlo. Il valore atteso è alto anche se la possibilità di farcela è scarsa. La ragione per cui ciò varrebbe così tanto sono i servizi web. Se potessi scrivere software che desse ai programmatori la convenienza di poter scrivere le cose come le scrivevano un tempo, glielo potresti offrire come servizio web. E a propria volta questo significherebbe che avresti conquistato praticamente tutti gli utenti. Immagina se esistesse un altro produttore di processori in grado di trasformare più transistor in processori più veloci: travolgerebbero la Intel. E poiché l'avvento dei servizi web significa che nessuno tocca con mano i propri processori, scrivendo un compilatore sufficientemente avanzato sareste in una situazione indistinguibile da quel produttore di processori, perlomeno per il mercato server. La maniera meno ambiziosa di approcciare il problema è partire dall'altra estremità, offrendo ai programmatori dei blocchetti di codice già parallelizzato come dei Lego con cui costruire programmi, come Hadoop o MapReduce. Ma il programmatore dovrebbe comunque fare la maggior parte del lavoro di ottimizzazione. Esiste una interessante via di mezzo nella quale costruite un'arma semi-automatica, c'è sempre un uomo di mezzo. Create qualcosa che all'utente appaia come un compilatore abbastanza intelligente, ma in realtà dentro abbia persone che usano sofisticati strumenti di ottimizzazione per trovare ed eliminare i colli di bottiglia nei programmi degli utenti. Queste persone potrebbero essere i vostri dipendenti, o magari potreste creare un mercato per ottimizzatori. Un mercato per ottimizzatori potrebbe essere un modo per generare un compilatore sufficientemente intelligente pezzo per pezzo, perché i partecipanti inizierebbero a creare immediatamente dei bot. Sarebbe davvero curioso se arrivassimo al punto in cui tutto è gestito da bot, perché allora avremmo un compilatore sufficientemente intelligente, ma nessuno ne avrebbe una copia intera. Capisco quanto folle suoni tutto ciò. In effetti quello che mi piace in questa idea sono tutti i diversi modi in cui è sbagliata. L'intera idea di concentrarsi sulla ottimizzazione va contro il trend generale dello sviluppo software degli ultimi decenni. Provare a scrivere il compilatore sufficientemente intelligente è per definizione un errore. E anche se non lo fosse, i compilatori sono il tipo di software che dovrebbe essere sviluppato da progetti open source, non da aziende. In più se questo funzionasse priverebbe tutti quei programmatori che adorano creare applicazione multithreaded di tutta la loro divertente complessità. Il troll da forum dentro di me non saprebbe neanche da dove partire nel sollevare obiezioni a questo progetto: ecco dunque una gran bella idea per startup.

7 Diagnosi mediche automatiche
Ecco un'altra idea che potrebbe incontrare una resistenza persino maggiore: diagnosi medica automatica e continua. Uno dei miei trucchi per generare idee per startup è immaginare come appariremo alle future generazioni. E sono piuttosto sicuro che alle persone fra 50 o 100 anni, sembrerà barbarico che ai nostri giorni le persone dovessero aspettare l'apparire dei sintomi per poter diagnosticare malattie tanto gravi quanto quelle cardiache o il cancro. Ad esempio nel 2004 Bill Clinton si accorse di sentirsi a corto di fiato. I dottori scoprirono che diverse sue arterie erano bloccate al 90% e tre giorni dopo eseguirono un bypass quadruplo. Sembra ragionevole assumere che Bill Clinton abbia a disposizione le migliori cure mediche possibili. Eppure anche lui ha dovuto aspettare che le sue arterie fossero bloccate al 90% per sapere che le aveva bloccate al 90%. Sono certo che in futuro sapremo tali numeri nello stesso modo in cui oggi conosciamo il nostro peso. Stesso dicasi per il cancro. Alle future generazioni sembrerà assurdo che dovessimo aspettare che i pazienti avessero sintomi fisici perché venisse diagnosticato il cancro. Il cancro apparirà immediatamente su una qualche forma di radar. (Certamente potrebbe darsi che quello che apparirà su tali schermi sia diverso da quello che oggi pensiamo essere il cancro. Non sarei sorpreso se in ogni istante avessimo decine o centinaia di microcancri, tutti privi di conseguenze.) Molti degli ostacoli nel realizzare una diagnosi continua verrebbero dal fatto che si scontra con i fondamenti della professione medica. La medicina ha sempre funzionato con i pazienti vanno dai dottori con i loro problemi, e i dottori che dicono loro che cosa non va. A molti dottori non piacerebbe avventurarsi in quella che degli avvocati chiamerebbero "battuta di pesca", in cui cercano problemi senza sapere cosa stanno cercando. Chiamano le scoperte così fatte incidentalomi, e risultano essere grosse seccature. Ad esempio una mio amica si fece analizzare il cervello come parte di uno studio. Si spaventò moltissimo quando i medici dissero di averle scoperto un grosso tumore. Ulteriori test dimostrarono che si trattava di una cisti benigna, ma le costò qualche giorno di terrore. Molti dottori si preoccupano che se cominciassimo ad analizzare pazienti privi di sintomi replicheremmo questa situazione a una scala gigantesca: un numero enorme di falsi positivi che manderebbero nel panico i pazienti e che richiederebbero test costosi e magari pericolosi per essere verificati. Ma penso che sia un artefatto delle nostre attuali limitazioni. Se le persone venissero analizzate continuamente e migliorassimo la nostra capacità di decidere cosa sia grave e cosa non lo sia, la mia amica avrebbe saputo della propria cisti e della sua innocuità, come se fosse stata una voglia sulla pelle. C'è posto per molte startup in questo campo. In aggiunta ai problemi tecnici che tutte le startup devono affrontare, e tutti gli ostacoli burocratici che le startup in area medica devono superare, devono anche andare contro migliaia di anni di tradizione medica. Ma accadrà, e sarà una cosa meravigliosa, così grande che le persone in futuro proveranno la stessa pena che oggi proviamo per le generazioni che sono vissute prima dell'anestesia o degli antibiotici.

8 Il futuro del Giornalismo
I quotidiani e i settimanali stanno morendo. Come sarà un sito di news del futuro? E quale sarà il suo business model? Le due domande sono strettamente correlate, e lo stesso vale per la carta stampata. Il motivo per cui i giornali stanno morendo è che non c'è più una relazione diretta con il modo in cui fanno denaro: abuso di finanziamenti pubblici, siti di news gratuiti, pubblicità in calo. Che cosa succederebbe se si partisse dal come fare denaro e costruire su di esso un nuovo modo di fare giornalismo, invece che dare per scontato che quello attuale sia l'unico modo di fare giornalismo e cercare di trovare un business model che funzioni?

9 Nuovi percorsi attraverso il Product Space
I negozi on line raggruppano i prodotti in funzione della marca. Non perchè sia la maniera migliore di presentare i prodotti ai consumatori, è semplicemente un retaggio culturale lasciatoci dal tempo, quando l'unica forma di presentazione di una collezione erano i cataloghi. E non è assolutamente detto che i produttori (bravi nel prendere ordini, rispondere alle domande, impacchettare e incassare) siano bravi anche nel selezionare i prodotti e mostrarli per la vendita. Se immaginate l'insieme dei prodotti di una singola marca come un blocco di cataloghi immaginari conservati su uno scaffale, diventa ovvio pensare che ci sono infiniti percorsi attraverso quel blocco e non la semplice fetta verticale che rappresenta il singolo catalogo. Qual è il percorso migliore? Chi ha interesse a crearlo? Potete aiutarlo?

10 Applicazioni costruite su Twitter
Twitter è un nuovo protocollo di comunicazione. Un modo di mandare messaggi senza che ci sia bisogno dell'indirizzo del destinatario, cerchiamo startup che siano in grado di costruirci sopra qualcosa.

11 Nuovi modi di usare i video live
La TV sta essendo progressivamente rimpiazzata  La gente usa il tempo che prima dedicava alla Tv in nuovi modi, da cose che nulla hanno a che vedere con la TV (Facebook) a una TV rimpacchettata per gli schermi dei PC (Hulu). Dobbiamo ancora scoprire modi migliori, a nostro avviso. I video live sembrano un'area estremamente promettente specialmente adesso che Justin.TV ha reso disponibili alle startup le proprie API gratuitamente. Molti conoscono Justin.Tv come un sito con molto traffico, ma le loro infrastrutture sono impressionanti. I video live affrontano maggiori problemi rispetto a quelli registrati perché le possibilità di caching sono limitate. JTV ha costruito tutto con un relativamente piccolo investimento il che li ha forzati a creare una infrastruttura di una efficienza senza precedenti, e adesso è disponibile a tutti. Il fatto che sia gratuita e vi dia accesso allo stream video (e non ad un lettore) la rende una infrastruttura di partenza perfetta: perché permette di focalizzare l'attenzione su nuovi modi di utilizzare i video in diretta e non su come farlo.

12 Sviluppare sui dispositivi mobili
Sembra che gli smartphone o i Tablet stiano soppiantando i computer portatili nella stessa maniera in cui i portatili hanno soppiantato i computer fissi. Dove ci porta tutto ciò? probabilmente potreste già farlo con l'hardware esistente oppure dovrete introdurre dispositivi di input e di visualizzazione innovativi. Un test reale è capire se è possibile creare un ambiente di sviluppo in un qualcosa talmente piccolo da potere essere utilizzato come telefono. Qualunque sia la soluzione il risultato interesserà non solo agli sviluppatori. Cominciate ad usare il vostro smartphone come unico sistema di sviluppo e vedete a che cosa arrivate...

13 Applicazioni per iPad
Molti pensano che la cosa importante dell'iPad sia la sua forma: fondamentalmente è un computer a forma di tavoletta. Noi pensiamo che apple abbia ambizioni maggiori, pensiamo che iPad ucciderà Windows o più precisamente che ce lo farà dimenticare. Pensiamo che Apple preveda un futuro in cui iPad sarà lo standard per fare ciò che adesso fa con i computer. I programmatori non vorranno mai un computer che non possono controllare interamente, ma la gente comune vuole semplicemente qualcosa di economico e che funziona. Ed è così che vedranno iPad. Probabilmente molti non faranno la scelta con consapevolezza, prenderanno un iPad e useranno meno Windows e quando morirà non lo rimpiazzeranno. Succederà? Potrebbe. E se accadesse avremmo grandi cambiamenti: occorreranno applicazioni per iPad che permettano alle persone di fare ciò che fanno adesso, ma potrebbe essere qualcosa di più di una semplice sostituzione perchè potrebbero esserci applicazioni native per ipad che permettono di fare cose meglio che con la controparte Windows e ovviamente potranno sorgere applicazioni che non hanno controparti nel mondo PC. Nessuno sa di cosa stiamo parlando tranne chi sviluppa espressamente con e per iPad. Educazione e giochi sembrano due aree interessanti da cui partire.

14 Applicazioni che sfruttino la personalizzazione istantanea di Facebook
La personalizzazione istantanea di Facebook è un servizio che ti permette, se sei loggato a Facebook, di visitare un sito e di permettere a quest'ultimo di accedere ai tuoi dati del profilo per personalizzare la tua esperienza. La cosa interessante per noi è  che cosa possiamo creare di nuovo con questi dati che prima non potevamo? Che cosa potresti fare di nuovo se già conoscessi il tuo utente e i suoi amici nel momento in cui arrivano? Unno dei vantaggi è che si ridurrebbe il problema di provare qualcosa di nuovo, sarebbe molto semplice lanciare cose drasticamente innovative. Il problema con le innovazioni drastiche è che spesso le persone non capiscono cosa hai creato fino a che non lo provano: adesso saresti in grado di mostrarglielo.

15 Efemeralizzazione delle app
[Efemeralizzazione è un termine coniato da Richard Buckminster Fuller ed esprime con una sola parola il concetto tecnologico di potere "fare sempre di più con sempre meno, fino ad arrivare al punto di potere fare tutto con niente" ndNicola] Le App che usiamo sui tablet rimpiazzeranno un sorprendente numero di tecnologie. La cosa è già chiara se parliamo di GPS, macchine fotografiche, etc. La cosa sorprendente sarebbe capire quanto lontano si può arrivare. La parola "rimpiazzare" non deve essere presa alla lettera, infatti alcune delle cose più ingegnose che possono essere costruite su un tablet sono quelle che rimpiazzano qualcos'altro in maniera inaspettata. Ragion per cui non domandatevi "cosa possiamo rimpiazzare con un App su un tablet?", ma piuttosto "come possiamo aiutare la gente a fare qualcosa con un app su un tablet?". Non è necessario che le App che una nuova startup produce siano l'unica fonte di incasso, per adesso saranno utili per accreditarvi presso gli utenti.

Tattica
Lasciatemi concludere con qualche consiglio tattico. Se volete affrontare un problema tanto grande quanto quelli di cui ho parlato, non affrontatelo direttamente. Non dite, ad esempio, che rimpiazzerete le email. Se vi comportaste così, creereste troppa aspettativa. I vostri dipendenti e investitori vi chiederebbero costantemente "Ce l'abbiamo fatta?" e avrete eserciti di nemici che non aspetteranno altro che voi falliate. Dite soltanto che state creando del software per costruire una "lista delle cose da fare". Le persone noteranno che avete rimpiazzato le email a cose fatte.

Empiricamente il modo per cominciare a fare grandi cose sembra essere cominciare facendone di apparentemente piccole. Vuoi arrivare a dominare il mercato del software per microprocessori? Comincia scrivendo un interprete di Basic per una macchina con poche migliaia di utenti. Vuoi creare il sito web universale? Comincia creando un sito in cui gli studenti di Harvard si possano stalkerare l'un l'altro.

L'esperienza ci insegna che partire da piccoli obiettivi lo si fa non soltanto per gli altri, ma ne avrete bisogno per voi stessi. Ne Bill Gates ne Mark Zuckerberg sapevano sin dall'inizio quanto grandi sarebbero diventate le proprie aziende. Sapevano soltanto di avere scoperto qualcosa. Forse è una cattiva idea avere inizialmente grandi ambizioni, perché più grande è l'ambizione, più tempo impiegherete nel raggiungerla, e pi ù a lungo termine sarà il piano, più facilmente sbaglierete.

Penso che il modo di usare queste grandi idee non sia provare a identificare un punto preciso nel futuro e poi chiedersi come arrivarci, come vorrebbe l'immagine del visionario. Sarebbe meglio agire come Cristoforo Colombo e andare più o meno verso ovest. Non provate a costruire il futuro come se fosse un edificio, perché il vostro attuale progetto è quasi certamente sbagliato. Cominciate con qualcosa che sapete che funzioni e, quando vi espandete, andate verso ovest.

In genere si pensa al visionario come qualcuno che abbia una visione chiara del futuro, ma l'esperienza ci dice potrebbe essere preferibile averne una sfocata.

giovedì 28 febbraio 2013

Inserire efficacemente AdSense in un sito: il posizionamento

Web site idea (di Leonid Mamchenkov - Flickr)

Mio articolo originale: AdSense e Blogger: inserimento e ottimizzazione

Dove inserire gli annunci pubblicitari affinché siano più cliccati, è uno dei dilemmi più frequentati per chi studia il layout di un sito web. Non esistono ricette magiche, solo comportamenti statisticamente più corretti, frutto di prove continue e di esperienza. Nell'articolo linkato parlavo dell'inserimento in un blog su piattaforma Blogger, ora vorrei fare un discorso più ampio e relativo al tipo di sito.

Partiamo da una immagine di riferimento, la heat map fornita tempo fa da Google.
Heat Map posizionamento banner (più il colore è scuro più è visibile il banner)
La mappa termica ci fa capire come il posizionamento migliore di un banner sia funzione di:
  • Altezza nella pagina. Più in alto è meglio è: la pagina viene visualizzata dal browser, dall'alto verso il basso, ragion per cui è conveniente che i banner siano piazzati above the fold, cioè nella prima schermata caricata della pagina (generalmente l'above the fold è un posizionamento all'interno di un rettangolo immaginario di 1024 x 780 posizionato in alto a sinistra rispetto alla pagina e che corrisponde alla schermata standard di un monitor).
  • Ordine di lettura. Posizionare i banner a sinistra e meglio che a destra: noi occidentali leggiamo da sinistra verso destra, quindi il nostro occhio è abituato a posizionarsi immediatamente a sinistra di ciò che osserviamo per leggere.
  • Vicinanza con il contenuto. Nel corso degli anni gli utenti hanno sviluppato quella che definiamo banner blindness, cioè una cecità ai banner: gli utenti sanno inconsciamente che quei rettangoli sono pubblicità e non la leggono nemmeno andando direttamente al contenuto cercato. Posizionare i banner vicino ai contenuti permette di contrastare questo fenomeno: subito prima, tra il titolo e il contenuto, subito dopo appena prima dei commenti.
A queste considerazioni va aggiunta una cosa fondamentale: l'utente deve sapere che sta cliccando su una pubblicità, non deve essere ingannato ne messo in condizione di cliccare per sbaglio su una pubblicità, pena l'esclusione dal circuito AdSense. La pubblicità deve essere percepita dall'utente come un approfondimento a ciò di cui si sta parlando nella pagina. Dei click fraudolenti e sul come evitarli ne abbiamo già parlato qui.

Google ha, nel corso degli anni, fornito indicazioni su dove collocare i banner all'interno di una pagina, con una serie di post sull'ottimizzazione pubblicate anni fa sul blog di AdSense; le proposte si basano su una classificazione dei siti web secondo 4 layout principali.

I quattro layout
La foto mostra le quattro tipologie più comuni:
  1. Contenuto a piena pagina
  2. Contenuto su due colonne e con barra laterale di navigazione a sinistra
  3. Contenuto distribuito su più colonne
  4. Contenuto su due colonne e con barra laterale di navigazione a destra

Per ogni tipo di layout è proposta una strategia di posizionamento. Per i siti a tutta pagina sono consigliati questi posizionamenti

Posizionamento per layout di tipo 1: a piena pagina
  1. Un leaderboard (728 x 90) immediatamente sotto il titolo o logo e prima del contenuto
  2. Un rettangolo all'interno del contenuto a sinistra; "Rettangolo grande" (336 x 280) o “Rettangolo medio” (300 x 250). Questa idea è particolarmente indicata per i nuovi siti che non contengono ancora molto testo.
  3. Due rettangoli all'interno del contenuto: il primo a sinistra, il secondo in basso a destro come logica conclusione di ciò che si legge. Indicato per i siti che hanno superato la prima fase di pubblicazione e vogliono introdurre un po' di varietà. Con il progressivo aumento del testo nella pagina, puoi inserire fino a 3 insiemi di annunci. Inoltre, puoi utilizzare questa tecnica per alternare il testo con tue immagini sui lati opposti della pagina.
  4. Un leaderboard iniziale e il rettangolo in basso a destra

Per il secondo layout, quello con sidebar laterale a sinistra sono consigliati
Posizionamento per layout di tipo 2: sidebar a sinistra
  1. Leaderboard sotto il titolo e un insieme di link nella sidebar, indicato se hai molto testo e molte immagini da visualizzare.
  2. Banner verticale nella sidebar, come prima indicato se hai molto testo e molte immagini da visualizzare.
  3. Banner verticale nella sidebar e rettangolo in basso a destra a chiusura articolo; è indicato per i siti con ancora più testo.
  4. Leaderboard e rettangolo in basso a destra, come il 3 è indicato per i siti con ancora più testo.
Per il terzo layout, quello con contenuto distribuito su più colonne, vengono contemplate anche il posizionamento dei link di navigazione indicati in ciano

Posizionamento per layout di tipo 3: a più colonne
  1. Questo layout è consigliato per i siti con una grande quantità di contenuti grafici che occupano più spazio e richiedono di essere inseriti tra sezioni di testo. Sul lato sinistro della pagina è presente una barra di navigazione verticale, mentre il testo e le immagini si trovano al centro e sul lato destro. Nella parte superiore della pagina si trova infine un blocco di annunci di tipo leaderboard direttamente sotto il logo o il titolo. Utilizzando questo suggerimento, l'insieme di annunci viene messo in risalto e integrato negli elementi della pagina nell'area più visibile, ossia quella che appare immediatamente all'utente prima di dover scorrere la pagina.
  2. Come il layout precedente, può essere utilizzato in pagine ricche di contenuti testuali e grafici. In questa proposta, tuttavia, la barra di navigazione è orizzontale e il blocco di annunci, un "Rettangolo grande" (336 x 280) o un "Rettangolo medio" (300 x 250), è affiancato al testo. Ciò consente di mettere maggiormente in risalto gli annunci. Questa struttura rappresenta una valida alternativa per quelle pagine in cui la notizia o l'articolo più importante si trova al centro.
  3. In questo gli annunci sono collocati alle estremità opposte della pagina e possono attirare l'attenzione dei lettori che consultano la barra di navigazione o un articolo secondario sul lato destro della pagina. Il primo blocco nell'angolo in alto a sinistra può essere un "pulsante" (125 x 125) o un insieme dei link, mentre l'altro blocco nell'angolo in basso a destra può essere un "Rettangolo medio" (300 x 250).
  4. L'ultimo layout è costituito da un "Rettangolo grande" (336 x 280) al centro della pagina e da uno "Skyscraper" (120 x 600) sul lato sinistro. In questo caso, la barra di navigazione può essere collocata nella parte superiore della pagina.

Rimane lo schema 4 quello con la sidebar a destra che per molti anni è stato il formato standard dei blog. Le soluzioni proposte sono ovviamente speculari a quelle dello schema 2 con sidebar a sinistra.
Posizionamento per layout di tipo 4: sidebar a destra
  1. Leaderboard sotto il titolo o logo della pagina
  2. Banner verticale nella sidebar, questo e il precedente sono ovviamente indicati quando si vuole visualizzare molto testo o immagini
  3. Rettangolo all'interno del testo e banner verticale nella sidebar, differenziando leggermente i colori del rettangolo l'annuncio risalterà maggiormente agli occhi
  4. Leaderbord e banner verticale, pur coprendo interamente la pagina permettono l'inserimento di grandi quantità di testo

Nel corso degli anni Google ha modificato l'algoritmo attraverso il quale vengono indicizzati, ordinati e mostrati i siti pertinenti con le ricerche effettuate dall'utente, recentemente dopo gli aggiornamenti Panda e Penguin, ha cominciato a penalizzare siti che espongono troppa pubblicità e in maniera molto intrusiva, considerandoli sinonimo di scarsa qualità; osserva il video 


Dal layout proposto si intuisce che Google considera oggi un buon layout quello che loro stessi chiamano Schema ad F. Un grosso banner orizzontale sotto il titolo (il leaderboard), un piccolo quadrato sulla destra in alto sopra la sidebar destra e un banner verticale anche in basso sulla sinistra sotto la sidebar sinistra. L'idea è che i banner devono integrarsi, ma allo stesso tempo distinguersi nel flusso di lettura, posizionandosi lungo le linee di una grossa F sovrapposta al Layout del sito. Importantissimo non coprire più del 50% dello spazio above the fold.

Recentemente Google ha anche fornito dei consigli sul posizionamento in funzione della tipologia di sito, più che sul tipo di layout. Vediamoli nel dettaglio. Cominciamo con un sito di news
Schema proposto per un sito di news: Homepage
Schema proposto per un sito di news: Pagina del Canale (la homepage della sottosezione: es Sport, Politica...)
Schema proposto per un sito di news: pagina di contenuti (la pagina con la notizia)

Come potete notare sono state riutilizzate le idee viste precedentemente: vicino ai contenuti e a sinistra o alla fine di un articolo. Passiamo ad un sito di annunci on line
Schema proposto per un sito di annunci online: Homepage
Schema proposto per un sito di annunci online: pagina degli annunci
Schema proposto per un sito di annunci online: pagina della ricerca
Schema proposto per un sito di annunci online: pagina del singolo annuncio

Notate la somiglianza tra il layout della pagina del singolo annuncio e quello della pagina dell'articolo nel sito di news. Una tipologia recente di siti è quella che permettono di giocare online con giochi flash, uno di questi siti è considerato anche un caso di successo.
Schema proposto per un sito di giochi online: homepage
Schema proposto per un sito di giochi online: pagina con la descrizione del gioco
Schema proposto per un sito di giochi online: pagina del gioco

Un forum, tradizionalmente siti di difficile monetizzazione tramite pubblicità
Schema proposto per un forum: homepage
Schema proposto per un forum: pagina di insieme di topic
Schema proposto per un forum: singolo topic
E per ultimo tocca ovviamente al blog
Schema proposto per un blog: homepage
Schema proposto per un blog: post
Quali sono i formati più convenienti? Dai suggerimenti di layout è evidente che il team AdSense consiglia di scegliere questi tipi: Rettangolo medio 300 x 250, Leaderboard 728 x 90 e Skyscraper 160 x 600. Oltre ad essere i formati con risultati migliori, probabilmente sono formati per cui sono presenti più campagne: il team si raccomanda di selezionare non solo gli annunci di testo, ma anche quelli grafici in modo da avere un maggior numero di campagne a disposizione tra cui il sistema può scegliere quelle che meglio si contestualizzano all'argomento del blog.

Ricordate che, in generale, i formati degli annunci più larghi risaltano di più e consentono di inserire più testo orizzontale rispetto alle varianti più strette, gli utenti possono leggerli e interagire con essi più facilmente e consentono anche di visualizzare più annunci in un'unità.

Si raccomanda di integrare al meglio gli annunci con il layout grafico del sito (scegliere quindi lo stesso font e gli stessi colori), ma evitare di fare "scomparire" gli annunci all'occhio di chi guarda. Esistono tre tecniche per inserire gli annunci nel blog: integrazione, complementarietà e contrasto.

Integrazione
Se vuoi integrare rendi lo sfondo e i bordi dei tuoi annunci dello stesso colore dello sfondo della pagina in cui si trova l'annuncio. Se lo sfondo del tuo sito è bianco e non intendi dedicare troppo tempo alla scelta dei colori degli annunci, ti consigliamo di utilizzare lo stile dell'annuncio predefinito di Google.

Complementarietà
Se ricerchi la complementarietà utilizza colori che esistono già sul tuo sito, ma inserisci una sfumatura a livello dello sfondo e dei bordi nel punto in cui gli annunci sono inseriti.

Contrasto
Se infine ricerchi il contrasto scegli colori che risaltano rispetto allo sfondo del tuo sito. Il contrasto è consigliato solo per i siti con sfondo scuro; ti consiglio di utilizzare uno stile dell'annuncio con sfondo bianco, bordi bianchi e titoli blu.

Posizionamento e colori non sono ovviamente immutabile, prima o poi gli utenti si abitueranno e non guarderanno più i banner, ci può venire incontro la possibilità di modificare la palette di colori che può essere impostata in maniera tale da essere fissa o alternarsi tra gruppi di colore e la continua sperimentazione nel posizionamento dei banner tramite test A/B, rimando questo argomento ad un futuro articolo.

Ricordate di evitare di ingannare gli utenti inserendo gli annunci troppo vicini al testo, pena cancellazione del vostro account AdSense, ricordatevi di lasciare un bordo di almeno 5 pixel tra il banner e il contenuto per evitare click accidentali

Personalmente non ho mai apprezzato gli annunci all'interno del testo o dei post. Trovo che siano indice di scarsa qualità del sito che ha bisogno di ingannarmi per sopravvivere, ad ogni modo trovate in questo post il modo per inserire AdSense all'interno di un post.

Riepilogando, cerchiamo di focalizzarci su gli aspetti principali:
  • Almeno un annuncio above the fold: possono intercettare gli annunci pagati per impressione.
  • A sinistra è meglio che a destra, quando si tratta di siti e/o blog con lettura da sinistra a destra.
  • Meglio posizionare gli annunci vicino il contenuto: tra il titolo e il contenuto, all'interno del contenuto o subito dopo.
  • Non ingannare gli utenti distanzia gli annunci e non allinearli alle immagini
  • Gli annunci grandi sono migliori di quelli piccoli perché contengono più pubblicità
  • Sperimenta nella posizione e nei colori

mercoledì 27 febbraio 2013

Perché i siti di incontri sono cattive startup

Dating for Domokuns (di Isaac Hsieh - Flickr)

Articolo originale: Six Reasons To Rethink Your Online Dating Site

Cosa cercano le persone su Internet? Sesso, meteo, soldi e sesso! Probabilmente un po' cinica come visione, ma non molto distante dalla realtà: ecco spiegato perché negli ultimi anni si sono susseguite numerose startup che operano nell'ambito del Dating Online. Sono state rese disponibili anche piattaforme white label che facilitano la possibilità di creare un sito del genere fornendo un database preimpostato di utenti. Purtroppo una startup di questo tipo è vista con molta diffidenza dai potenziali investitori e in un vecchio post del suo blog Martin Zwilling, CEO & Fondatore di Startup Professionals, Inc., spiega perchè.

I siti di incontri online falliscono perché gli incontri online sono fallimentari. La semplice ragione è che tutti si aspettano risultati positivi in breve tempo, ma nessuno può fare in modo che ciò avvenga e gli utenti si intristiscono velocemente. Il più importante giornale del settore l'Online Dating Magazine, deve ammettere che la percentuale di successo è di appena l'uno per cento.

Io capisco bene perchè tutti vogliono provare a crearne uno: il bisogno è alto. Soltanto negli Stati Uniti, il target demografico di questi siti è di 90 milioni di single tra i 19 e i 45 anni; a questi aggiungete un 40% di utenti che sono già sposati. Qualcuno direbbe che è un affare da un miliardo di dollari "a prova di recessione".

Eppure non pensiate che sia una cosa semplice: ormai è un mercato troppo saturo e difficile per entrarvi. Ci sono almeno sei buoni motivi per non farlo, parlando da un punto di vista imprenditoriale:

1. La competizione diretta è enorme. Non c'è un vantaggio del "fare la prima mossa". Lo stesso Online Dating Magazine stima che nei soli Stati Uniti vi siano ormai 2500 siti di incontri online, con almeno 1000 nuovi siti che vengono aperti ogni anno. Si stima che, nel mondo, ve ne siano almeno 8000.

2. Non è più un mercato in crescita. Dopo anni di incremento significativi nell'ordine del 70-80 %, le rendite di questi siti si sono livellati e stanno cominciando a decrescere. La disillusione cresce.

3. I costi di ingresso sono altissimi. Questo tipo di servizio soffre di quello che Paul Graham chiama "il problema dell'uovo e della gallina": nessuno vuole iscriversi in siti con pochi utenti, così si è costretti fin dall'inizio ad investire pesantemente in campagne pubblicitarie e di marketing per raggiungere una base critica di utenti, concorrendo con i social network ai quali lo stesso utente si iscrive gratuitamente.

4. Difficile difendere la proprietà intellettuale. Inventare e brevettare metodi scientifici su come combinare insieme una coppia è complicato . A molte utenti, soprattutto donne, neanche piace l'idea che un computer possa aiutarle. E-Harmony ha brevettato un algoritmo il "29 DIMENSIONS® of compatibility", quanti ancora ce ne possono essere?

5. Social network. Il social networking è ormai sinonimo di incontro online: mega siti come Facebook o iperlocalistici come Foursquare vengono usati per trovare l'anima gemella. Dopotutto trovare un partner non è forse come fare una nuova amicizia in un posto vicino casa? Basta vedere qualche applicazione di Facebook [o la nuova ricerca graph aggiungerei ndNicola] per accorgersene

6. Miglioramento dei motori di ricerca. Esistono già motori di ricerca che mi permettono di cercare una immagine simile a quella che invio come punto di riferimento, probabilmente i single presto saranno in grado di cercare un partner attraverso Google e non con un sito di incontri. Chissà se la prossima generazione di motori di ricerca sarà in grado di rispondere alla domanda "Chi è la mia anima gemella?"

Forse non dovrei essere così drastico e suggerire che nessuno può vincere in questo settore. Comunque, a causa del fatto che 99 su 100 falliscono, e a causa anche della cattiva reputazione che alcuni di questi siti hanno, non troverete molti Ventur Capitalist interessati. Cercate di focalizzare su altri tipi di investitori, familiari, amici, stupidi.

Siate certi che se volete avere un qualunque successo in questo mercato avete bisogno di innovare in maniera radicale. Oggi [2011 ndNicola] il trend è il mercato di nicchia: cristiani osservanti, amanti degli animali, affetti da herpes... molte nicchie sono già state occupate.

Quindi cortesemente, non inviatemi business plan in questo settore, cercando un investitore, senza un budget dedicato al marketing e senza la promessa di alti ritorni d'investimento. Gli investitori cercano innovazione non imitazioni con più campanellini e fiocchetti. E vale anche per i clienti. Fornitegliela.

venerdì 15 febbraio 2013

Lezioni per una startup che lavora con i grandi brand

Conde Nast Building (Wikipedia)

In questo interessante articolo, l'autore, Simon Newstead, racconta la sua personale esperienza nel lavorare con la propria piccola startup con un grande brand come la Conde Nast e delle lezioni che ha appreso. In breve traduco e riassumo, ma vi rimando comunque all'articolo originale e all'interessante blog dell'autore. Le 8 lezioni sono:
  1. Ricorda che la pubblicità sulla stampa è la ciliegina, non la torta
  2. Valuta bene se è conveniente dedicare tempo e denaro a questa collaborazione
  3. Assicurarsi che chi vi ingaggia ha reale potere contrattuale all'interno della Big Company
  4. Definisci gli obiettivi in anticipo
  5. Adattati al loro modo di lavorare e sfrutta la loro potenza
  6. Crea subito un semplice modello di contratto
  7. Assicurati di fissare (e di sapere amministrare) un budget
  8. Non innamoratevi dell'idea di una partnership, deve seguire il vostro businness

mercoledì 30 gennaio 2013

Come guardiamo un potenziale partner su Internet

Come vedono donne e uomini la stessa pagina di un sito di incontri
Articolo originaleOnline dating eye-tracking study

Nel tempo ho sviluppato un insano interesse per le heatmap, passione conseguente alla curiosità sugli studi biometrici che è consecutiva a quella  sulla realtà aumentata, a sua volta susseguente a quella sulla realtà virtuale (sì: ho tante insane curiosità!). Nel post segnalato si fa riferimento ad uno studio condotto dalla AnswerLab e da Tobii su come gli utenti osservano una pagina web di un sito di incontri (i siti di incontri e gli algoritmi di matchmaking sono un'altra insana passione). 


Lo studio includeva 39 partecipanti: 18 donne e 21 uomini ai quali prima è stato fatto indossare un apparato per tenere traccia dei movimenti delle pupille e poi  osservare delle pagine web. Il risultato? Come si vede nella foto (una heatmap appunto) le donne danno molto più peso a ciò che è scritto (presentazione, tipo di lavoro, età e prospettive) nel profilo, gli uomini invece osservano molto più attentamente le foto; benchè l'esiguo numero di partecipanti non renda statisticamente certo il risultato ottenuto è comunque interessante capire che uno stesso sito dovrebbe tenere conto delle diverse esigenze e abitudini di chi lo consulta in termini di sesso ed età. Di seguito il report originale in formato pdf

martedì 22 gennaio 2013

Startup in Italia: 100 e più contatti

Ciclo del finanziamento di una startup
Ciclo del finanziamento di una startup (Wikimedia)
Articolo originale: I primi 100 (e più) contatti indispensabili per chi vuole fare startup in Italia

Gianluca Dettori ha appena pubblicato, sul sito di Che Futuro!, una lunghissima lista con oltre un centinaio di link a gruppi Facebook, organizzatori di eventi, fondi di investimento e tutto quello che dovrebbe essere utile per chi ha intenzione di creare una startup in Italia.

Non riporto il testo, visto che il post viene frequentemente aggiornato dall'autore, includendo segnalazioni pervenutegli tramite i commenti.
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