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giovedì 7 marzo 2013

La crisi del giornalismo

Old News (di Doug Wheller - Flickr)

Nel precedente articolo sulle idee per nuove startup, si è fatto riferimento alla difficile situazione in cui versano i giornali. Le notizie di questi mesi: il caso Sallusti e la denuncia per diffamazione, il difficile rapporto tra il M5S di Beppe Grillo e i giornalisti culminato nella nota rincorsa sulla spiaggia, sono segnali che rendono evidente quanto la situazione si stia facendo difficile. Penso che tutto ciò meriti una serie di post di approfondimento, cominciando da questa bella analisi di Cesare Martinetti pubblicata sulla stampa, durante la vicenda Sallusti e sul dibattito sulla diffamazione a mezzo stampa che ne scaturì e rivolta principalmente a colleghi giornalisti. Mi preme evidenziare alcuni passi:
Il dibattito e la legge nascono dal caso Sallusti, il direttore de «il Giornale» condannato a 14 mesi di carcere per la diffamazione di un giudice. Lo diciamo senza equivoci: il carcere è una misura sbagliata e va cancellata dall’ordinamento. Sallusti, poi, è chiaramente vittima di un accanimento ad personam. Ciò detto, però, dato che la sua condanna è dovuta a diffamazione, non ad un’opinione, perché lui e il suo giornale non hanno mai rettificato una notizia falsa? Ci voleva tanto? Correggere un errore è segno di onestà, non di debolezza. Una stampa credibile è una stampa che non fa sconti a nessuno, nemmeno a se stessa. L’autorevolezza non deriva dalla furbizia dei titoli con cui si fa il giornale, ma con la qualità di quel che c’è scritto dentro, la libertà e l’indipendenza delle opinioni, la trasparenza delle proprietà, la capacità di leggere i fenomeni sociali, di interpretare la domanda di informazione dei propri lettori. [...] Certo, i giornali non ideologici sono strumenti di informazione, per natura problematici e pluralisti, non smuovono le masse. Ma l’impressione è che i cittadini vivano tutto questo come lo scontro tra due caste, l’una assediata dall'antipolitica (rappresentata simbolicamente dalle percentuali di Grillo in ascesa costante nei sondaggi) che cerca di rivalersi sulla seconda a cui attribuisce tutta la colpa della sua caduta. [...] Andate a leggere un po’ di blog sparsi, fate un tuffo nel «giornalismo cittadino» della nuova web-era. I giornalisti sono spesso considerati lecchini e carrieristi, non «cani da guardia», bensì cani «da compagnia e spesso da riporto», per l’appunto una casta accanto alla casta.
L'articolo metteva in evidenza la crescente disaffezione tra i lettori e i giornali; disaffezione resa più evidente, se mai ce ne fosse bisogno, dai tweet regolarmente inviati ai direttori di giornali per festeggiare il promesso taglio dei finanziamenti pubblici ai giornali da parte di Grillo o peggio ancora i licenziamenti a cui molte realtà editoriali (stampa o televisione  vanno incontro in questo periodo di crisi economica. Sono personalmente convinto che una comunità non possa prescindere da una informazione di qualità e che l'informazione di qualità non possa essere gratuita o sottopagata: possono le nuove tecnologie che di fatto stanno uccidendo i giornali stampati, salvare il giornalismo?

Ne parleremo ancora.

mercoledì 6 marzo 2013

Quindici spunti per una startup

Ideas never run out (di Adi Respati - Flickr)

Ho fuso questi due articoli in cui Paul Graham, Ventur Capitalist e cofondatore di Y-Combinator, fornisce suggerimenti circa nuove possibili startup su cui sarebbe disposto a investire. Il primo risale al 2009 e parla di nove possibili aree meritevoli di finanziamento, il secondo del 2012 si sofferma principalmente sulla necessità di osare, di essere ambiziosi e puntare su idee grandiose: non vuole essere certo un post di ricerca di autostima, piuttosto vuole esprimere una realtà che sfugge a molti startupper, i VC cercano (e finanziano) startup molto ambiziose che promettono alti profitti di rientro dell'investimento effettuato. Traduco liberamente, raggruppo le idee e fondo i due post:

Ci sono molte idee di startup che stiamo aspettando da lungo tempo. Recentemente abbiamo anche cercato di suggerirne alcune e abbiamo avuto buoni riscontri. Adesso vogliamo essere più diretti e parlarvi di alcuni gruppi di startup che stiamo cercando.

Una delle cose più sorprendenti che ho notato lavorando in Y Combinator è come la maggior parte delle idee di startup ci appaiano spaventose. Alcune di loro potrebbero farvi diventare miliardari, eppure non appena ve ne descriverò qualcuna vi ritroverete a fuggire da esse: non preoccupatevi non è segno di debolezza, quanto di sanità mentale.

Le idee alla base di grandi startup sono terrorizzanti, non già per la mole di lavoro che richiederebbero, quanto perché minano alla base la vostra autostima; vi ritroverete a pensare se avete l'ambizione sufficiente a portarle avanti. C'è una scena in "Essere John Malkovich" nella quale il protagonista incontra un donna molto attraente e sofisticata che si rivolge a lui in questo modo:

Il punto è questo: se anche tu potessi avermi, non avresti idea di cosa fare con me!

Queste idee ci dicono in fondo la stessa cosa: è una delle cose più importanti da capire sulle startup. Vi aspettereste che le grandi idee siano affascinanti, ma in realtà tendono a respingervi. Significa anche che la maggior parte di queste idee sono invisibili alle persone, perché tendono inconsciamente a filtrarle.

Non vi descriveremo in dettaglio ogni idea sia perché vogliamo lasciarvi liberi di interpretare l'idea come meglio credete (e magari migliorala) sia perché vogliamo proteggervi da una concorrente che potrebbe lavorare nello stesso settore e dando un'idea troppo dettagliata creerebbe una inopportuna competizione.

Ecco le idee più ambiziose:

1 Un nuovo motore di ricerca
Creare un nuovo motore di ricerca significa competere con Google, e ultimamente ho visto qualche crepa nella loro fortezza. Capii che Microsoft aveva smarrito la propria strada quando decisero di entrare nel mercato dei motori di ricerca (Bing). Questa non era una mossa naturale per Microsoft. Lo fecero perché avevano paura di Google, e Google era nel mercato dei motori di ricerca. Ma questo significava che a) Google stava dettando l'agenda di Microsoft e b) l'agenda di Microsoft sarebbe stata piena di cose in cui non avevano competenza. Oggi potremmo dire che Facebook sta facendo a Google ciò che Google ha fatto a Microsoft. Questo di per sé non significa che ci sia spazio per un nuovo motore di ricerca, eppure ultimamente usando la ricerca di Google mi sono mancati i bei tempi andati, quando Google era fedele alla propria immagine un po' autistica e mi forniva una pagina dei risultati pertinenti, velocemente, senza confusione. Ora invece i risultati sembrano ispirati da oscuri principi. Il punto da cui partire è creare un motore di ricerca usato dagli hacker. Un motore di ricerca usato dai diecimila migliori hacker sarebbe in una posizione di potere davvero notevole nonostante la piccola dimensione, così come lo era un tempo Google quando era quel motore di ricerca. E per la prima volta in di dieci anni l'idea di abbandonare Google mi pare plausibile. Considerando che chiunque sia in grado di creare un motore del genere fa parte di quei diecimila hacker: cominciate a creare il motore di ricerca che voi stessi volete. Sentitevi liberi di farlo particolarmente di nicchia. Rendetelo particolarmente efficiente nel cercare codice sorgente, ad esempio. Volete che le query possano essere Turing equivalenti? Qualunque cosa vi frutti quei diecimila utenti è ipso facto buona. Non preoccupatevi se qualcosa che volete fare vi sarà d'impedimento nel lungo periodo, perché se non otterrete quel primo nucleo di utenza non ci sarà neanche un lungo periodo. Se siete in grado di costruire qualcosa che voi e i vostri amici preferiscono a Google siete a un decimo dall'essere quotati in borsa, così come i ragazzi di Facebook lo erano (ma probabilmente non se ne rendevano conto) una volta che conquistarono tutti gli studenti di Harvard.

2 Una nuova forma di email
L'email non è stata pensata per essere usata nel modo in cui la usiamo oggi. L'email non è un protocollo di comunicazione; è una lista di cose da fare. O meglio, la mia casella Inbox è una lista di cose da fare, e le email sono il modo in cui le cose vengono aggiunte. Ma è una lista di cose da fare disastrosamente cattiva. Sono aperto a varie possibili soluzioni per questo problema, ma sospetto che non basti migliorare la inbox: l'email deve essere rimpiazzata da un nuovo protocollo. Questo nuovo protocollo dovrebbe essere pensato per le liste di cose da fare e non per lo scambio di messaggi, sebbene esista il caso degenere in cui quello che una persona vuole sia: leggi il seguente testo. In qualità di nuovo protocollo di cose da fare deve dare più potere a chi riceve rispetto a quello che abbiamo con la email. Vorrei che ci fossero più restrizioni su quello che le persone possono mettere nella mia lista di cose da fare. E quando qualcuno mette qualcosa nella mia lista, vorrei che mi dicessero qualcosa in più su quello che desiderano da me. Vogliono che faccia qualcosa oltre a leggere un po' di testo? Quanto è importante? (Ci deve ovviamente essere il modo per evitare che le persone dicano che tutto è importante). Per quando deve essere fatto? Questa è una di quelle idee che appare come una forza irresistibile che si scontra con un oggetto inamovibile. Da un lato è impossibile rimpiazzare protocolli ben consolidati, dall'altro mi sembra improbabile che fra cento anni le persone vivranno nello stesso inferno fatto di email in cui viviamo oggi. E se un giorno verrà rimpiazzata, perché non oggi? Se lo farete per bene, potreste essere in grado di evitare il tipico problema dell'uovo e della gallina di cui soffrono tutti i nuovi protocolli, perché alcune delle persone più potenti al mondo sarebbero i primi ad adottarlo. Oggi sono tutti alla mercé delle email. Qualunque cosa costruiate, rendetelo veloce. GMail è diventato penosamente lento. Se realizzaste qualcosa non necessariamente migliore di GMail ma più veloce, già questo vi permetterebbe di sottrarre utenti a GMail. GMail è lento perché Google non si può permettere di spendere molti soldi su di esso. Eppure le persone pagherebbero per un tale servizio: io stesso non avrei problemi a spendere 50 dollari al mese. Considerato quanto tempo passo fra le email, fa un po' paura pensare a quanto avrebbe senso pagare. Forse anche mille dollari al mese. Se passassi svariate ore della giornata a leggere e scrivere email, questo sarebbe un modo conveniente per migliorare la mia vita.

3 Un nuovo tipo di Università
Ultimamente molte persone si stanno dedicando a questa idea, e penso che siano sulla strada giusta. Sono riluttante a dire che una istituzione in vita da un migliaio di anni sia finita a causa di alcuni errori fatti negli ultimi decenni, ma proprio in questi ultimi decenni le università americane sembrano essersi dirette sul cammino sbagliato. Si può fare di meglio con molti meno soldi. Non penso che le università scompariranno. Non scompariranno del tutto almeno. Perderanno soltanto il monopolio su un certo tipo di apprendimento. Ci saranno molti modi diversi per imparare le cose più svariate, e alcuni potranno non assomigliare alle università. Y Combinator stessa potrebbe essere considerata come una di esse. Imparare è un problema talmente importante che cambiare il modo in cui avviene porterà a tutta una serie di effetti secondari. Ad esempio, il nome dell'università a cui uno è andato è considerato da molte persone (giusto o sbagliato che sia) come una credenziale. Se l'apprendimento si rompesse in tanti piccoli frammenti, questo collegamento verrà meno. Ci potrebbe anche essere bisogno di sostituti per la vita sociale universitaria (e, curiosamente, Y Combinator ha anche questi aspetti). Potreste rimpiazzare le scuole superiori, ma vi scontrereste con ostacoli burocratici che rallenterebbero la startup. Le università sembrano il miglior punto posto da cui partire.

4 Internet, Hollywood e TV
Hollywood è stata lenta nell'abbracciare Internet. Questo è stato un errore, perché penso che ormai possiamo individuare un vincitore nella corsa fra metodi di distribuzione dei contenuti, ed è Internet, non la tv via cavo. Ciò è dovuto principalmente alla scomodità dei client di ricezione, meglio noti come Televisori. La mia famiglia non ha aspettato la Apple TV. Odiavamo la nostra TV così tanto che qualche mese fa l'abbiamo rimpiazzata con un iMac fissato al muro. Un po' scomoda da controllare con un mouse senza fili, ma l'esperienza è molto migliore rispetto all'interfaccia utente da incubo con cui prima dovevamo lottare. Parte dell'attenzione che comunemente le persone usano per guardare film e TV potrebbe essere oggi stata sottratta da cose che sembrano completamente non correlate, come le applicazioni dei social network. Oppure da cose più simili come i giochi. Ma ci sarà sempre richiesta per un film o una serie TV, dove sedete passivamente e guardate lo svolgersi di una trama Quindi come distribuire un telefilm via Internet? Qualunque cosa progettiate dovrà essere su una scala più larga rispetto i filmati di Youtube. Quando le persone si siedono e guardano una serie, desiderano sapere cosa vedranno: sia che si tratti di una serie con personaggi conosciuti sia che si tratti di film le cui premesse di base siano già conosciute. Ci sono due modi in cui distribuzione e il pagamento potranno evolvere. O una compagnia come Netflix o Apple diventerà il sito dell'intrattenimento per eccellenza e si dovrà raggiungere il pubblico attraverso esse. Oppure questo tipo di siti diventeranno saranno troppo sovraccarichi o tecnicamente rigidi, e si creeranno aziende che forniranno pagamenti e streaming per i produttori di uno show. Qual'ora le cose andassero così, ci sarà anche bisogno di aziende che forniscano l'infrastruttura.

5 Il nuovo Steve Jobs
Ho parlato recentemente con una persona che conosce bene la Apple. Gli ho chiesto se colore che mandano oggi avanti l'azienda possano creare nuovi prodotti come faceva la Apple di Steve Jobs. La sua risposta è stata semplicemente "No". Era proprio la risposta che temevo. Gli ho chiesto qualche motivazione più precisa, ma non me l'ha data. No, una volta finiti i prodotti pianificati, non ci sarà altra bella roba. I ricavi di Apple potranno aumentare ancora per un bel po', ma, come Microsoft mostra, l'andamento dei ricavi è un indicatore tardivo nel business della tecnologia. Quindi se non sarà la Apple a fare il nuovo iPad, chi lo farà? Nessuno degli attuali concorrenti. Nessuno di essi è guidato da un visionario, ed esperienza insegna che non si possono assumere. L'esperienza ci mostra che per avere un visionario come CEO deve essere lui ad aver fondato l'azienda e non deve essere stato licenziato. Perciò l'azienda che creerà la prossima generazione di hardware sarà probabilmente una startup. Capisco che suoni assurdamente ambizioso che una startup provi a diventare tanto grande quanto la Apple, ma non è più ambizioso di quanto lo fosse per la Apple, e loro ce l'hanno fatta. In più una startup che lo facesse oggi avrebbe un vantaggio che la Apple non aveva: l'esempio della Apple. Steve Jobs ci ha fatto vedere che cosa è possibile. Ciò aiuta gli aspiranti successori sia direttamente, così come fece Roger Bannister, mostrando loro quanto meglio tu possa fare delle persone che ti hanno preceduto, sia indirettamente, come fece Augusto, inculcando nella mente degli utenti che una singola persona possa rivelargli ciò che li aspetta nel futuro. Ora che Steve ci ha lasciato tutti avvertiamo un vuoto. Se una nuova azienda ci guiderà coraggiosamente nel futuro del software, gli utenti la seguiranno. Il CEO di una tale azienda, il "nuovo Steve Jobs", potrebbe non essere paragonabile con lui. Ma non dovrebbe  nemmeno farlo. Dovrebbe soltanto fare un lavoro migliore di Samsung, Hewlett Packard e Nokia, e questo sembra piuttosto fattibile.

6 Riportare la legge di Moore alla validità
Gli ultimi 10 anni ci hanno ricordato il vero significato della legge di Moore. Fino al 2002 potevi interpretarla come la promessa che la velocità di clock sarebbe raddoppiata ogni 18 mesi. Quello che in realtà diceva è che il numero di transistor sarebbe raddoppiato ogni 18 mesi. Un tempo far notare la differenza era una pignoleria, ma ora non più. La Intel non è più in grado di darci processori più veloci, ma soltanto più processori. Questa legge di Moore è non è buona come quella vecchia. La legge di Moore un tempo significava che, se il tuo software era lento, dovevi soltanto aspettare che l'inesorabile progresso dell'hardware risolvesse i tuoi problemi. Ora se il tuo software è lento lo devi riscrivere in modo che faccia più cose in parallelo, il che implica molto più lavoro rispetto ad aspettare. Sarebbe meraviglioso se una startup ci desse indietro un po' della vecchia legge di Moore, scrivendo software che faccia apparire allo sviluppatore più processori come se fossero uno solo, ma estremamente veloce. Ci sono molti modi per attaccare questo problema. Il più ambizioso è farlo automaticamente, cioè scrivere un compilatore che parallelizzi il codice per noi. C'è già un nome per un tale oggetto: il compilatore sufficientemente intelligente, un sinonimo di impossibile. Ma lo è davvero? Non esiste proprio una configurazione di bit nella memoria di un computer odierno che rappresenti questo compilatore? Se davvero lo pensaste, dovreste provare a dimostrarlo, perché sarebbe un risultato davvero interessante. E se non fosse impossibile ma soltanto molto difficile, varrebbe la pena provare a scriverlo. Il valore atteso è alto anche se la possibilità di farcela è scarsa. La ragione per cui ciò varrebbe così tanto sono i servizi web. Se potessi scrivere software che desse ai programmatori la convenienza di poter scrivere le cose come le scrivevano un tempo, glielo potresti offrire come servizio web. E a propria volta questo significherebbe che avresti conquistato praticamente tutti gli utenti. Immagina se esistesse un altro produttore di processori in grado di trasformare più transistor in processori più veloci: travolgerebbero la Intel. E poiché l'avvento dei servizi web significa che nessuno tocca con mano i propri processori, scrivendo un compilatore sufficientemente avanzato sareste in una situazione indistinguibile da quel produttore di processori, perlomeno per il mercato server. La maniera meno ambiziosa di approcciare il problema è partire dall'altra estremità, offrendo ai programmatori dei blocchetti di codice già parallelizzato come dei Lego con cui costruire programmi, come Hadoop o MapReduce. Ma il programmatore dovrebbe comunque fare la maggior parte del lavoro di ottimizzazione. Esiste una interessante via di mezzo nella quale costruite un'arma semi-automatica, c'è sempre un uomo di mezzo. Create qualcosa che all'utente appaia come un compilatore abbastanza intelligente, ma in realtà dentro abbia persone che usano sofisticati strumenti di ottimizzazione per trovare ed eliminare i colli di bottiglia nei programmi degli utenti. Queste persone potrebbero essere i vostri dipendenti, o magari potreste creare un mercato per ottimizzatori. Un mercato per ottimizzatori potrebbe essere un modo per generare un compilatore sufficientemente intelligente pezzo per pezzo, perché i partecipanti inizierebbero a creare immediatamente dei bot. Sarebbe davvero curioso se arrivassimo al punto in cui tutto è gestito da bot, perché allora avremmo un compilatore sufficientemente intelligente, ma nessuno ne avrebbe una copia intera. Capisco quanto folle suoni tutto ciò. In effetti quello che mi piace in questa idea sono tutti i diversi modi in cui è sbagliata. L'intera idea di concentrarsi sulla ottimizzazione va contro il trend generale dello sviluppo software degli ultimi decenni. Provare a scrivere il compilatore sufficientemente intelligente è per definizione un errore. E anche se non lo fosse, i compilatori sono il tipo di software che dovrebbe essere sviluppato da progetti open source, non da aziende. In più se questo funzionasse priverebbe tutti quei programmatori che adorano creare applicazione multithreaded di tutta la loro divertente complessità. Il troll da forum dentro di me non saprebbe neanche da dove partire nel sollevare obiezioni a questo progetto: ecco dunque una gran bella idea per startup.

7 Diagnosi mediche automatiche
Ecco un'altra idea che potrebbe incontrare una resistenza persino maggiore: diagnosi medica automatica e continua. Uno dei miei trucchi per generare idee per startup è immaginare come appariremo alle future generazioni. E sono piuttosto sicuro che alle persone fra 50 o 100 anni, sembrerà barbarico che ai nostri giorni le persone dovessero aspettare l'apparire dei sintomi per poter diagnosticare malattie tanto gravi quanto quelle cardiache o il cancro. Ad esempio nel 2004 Bill Clinton si accorse di sentirsi a corto di fiato. I dottori scoprirono che diverse sue arterie erano bloccate al 90% e tre giorni dopo eseguirono un bypass quadruplo. Sembra ragionevole assumere che Bill Clinton abbia a disposizione le migliori cure mediche possibili. Eppure anche lui ha dovuto aspettare che le sue arterie fossero bloccate al 90% per sapere che le aveva bloccate al 90%. Sono certo che in futuro sapremo tali numeri nello stesso modo in cui oggi conosciamo il nostro peso. Stesso dicasi per il cancro. Alle future generazioni sembrerà assurdo che dovessimo aspettare che i pazienti avessero sintomi fisici perché venisse diagnosticato il cancro. Il cancro apparirà immediatamente su una qualche forma di radar. (Certamente potrebbe darsi che quello che apparirà su tali schermi sia diverso da quello che oggi pensiamo essere il cancro. Non sarei sorpreso se in ogni istante avessimo decine o centinaia di microcancri, tutti privi di conseguenze.) Molti degli ostacoli nel realizzare una diagnosi continua verrebbero dal fatto che si scontra con i fondamenti della professione medica. La medicina ha sempre funzionato con i pazienti vanno dai dottori con i loro problemi, e i dottori che dicono loro che cosa non va. A molti dottori non piacerebbe avventurarsi in quella che degli avvocati chiamerebbero "battuta di pesca", in cui cercano problemi senza sapere cosa stanno cercando. Chiamano le scoperte così fatte incidentalomi, e risultano essere grosse seccature. Ad esempio una mio amica si fece analizzare il cervello come parte di uno studio. Si spaventò moltissimo quando i medici dissero di averle scoperto un grosso tumore. Ulteriori test dimostrarono che si trattava di una cisti benigna, ma le costò qualche giorno di terrore. Molti dottori si preoccupano che se cominciassimo ad analizzare pazienti privi di sintomi replicheremmo questa situazione a una scala gigantesca: un numero enorme di falsi positivi che manderebbero nel panico i pazienti e che richiederebbero test costosi e magari pericolosi per essere verificati. Ma penso che sia un artefatto delle nostre attuali limitazioni. Se le persone venissero analizzate continuamente e migliorassimo la nostra capacità di decidere cosa sia grave e cosa non lo sia, la mia amica avrebbe saputo della propria cisti e della sua innocuità, come se fosse stata una voglia sulla pelle. C'è posto per molte startup in questo campo. In aggiunta ai problemi tecnici che tutte le startup devono affrontare, e tutti gli ostacoli burocratici che le startup in area medica devono superare, devono anche andare contro migliaia di anni di tradizione medica. Ma accadrà, e sarà una cosa meravigliosa, così grande che le persone in futuro proveranno la stessa pena che oggi proviamo per le generazioni che sono vissute prima dell'anestesia o degli antibiotici.

8 Il futuro del Giornalismo
I quotidiani e i settimanali stanno morendo. Come sarà un sito di news del futuro? E quale sarà il suo business model? Le due domande sono strettamente correlate, e lo stesso vale per la carta stampata. Il motivo per cui i giornali stanno morendo è che non c'è più una relazione diretta con il modo in cui fanno denaro: abuso di finanziamenti pubblici, siti di news gratuiti, pubblicità in calo. Che cosa succederebbe se si partisse dal come fare denaro e costruire su di esso un nuovo modo di fare giornalismo, invece che dare per scontato che quello attuale sia l'unico modo di fare giornalismo e cercare di trovare un business model che funzioni?

9 Nuovi percorsi attraverso il Product Space
I negozi on line raggruppano i prodotti in funzione della marca. Non perchè sia la maniera migliore di presentare i prodotti ai consumatori, è semplicemente un retaggio culturale lasciatoci dal tempo, quando l'unica forma di presentazione di una collezione erano i cataloghi. E non è assolutamente detto che i produttori (bravi nel prendere ordini, rispondere alle domande, impacchettare e incassare) siano bravi anche nel selezionare i prodotti e mostrarli per la vendita. Se immaginate l'insieme dei prodotti di una singola marca come un blocco di cataloghi immaginari conservati su uno scaffale, diventa ovvio pensare che ci sono infiniti percorsi attraverso quel blocco e non la semplice fetta verticale che rappresenta il singolo catalogo. Qual è il percorso migliore? Chi ha interesse a crearlo? Potete aiutarlo?

10 Applicazioni costruite su Twitter
Twitter è un nuovo protocollo di comunicazione. Un modo di mandare messaggi senza che ci sia bisogno dell'indirizzo del destinatario, cerchiamo startup che siano in grado di costruirci sopra qualcosa.

11 Nuovi modi di usare i video live
La TV sta essendo progressivamente rimpiazzata  La gente usa il tempo che prima dedicava alla Tv in nuovi modi, da cose che nulla hanno a che vedere con la TV (Facebook) a una TV rimpacchettata per gli schermi dei PC (Hulu). Dobbiamo ancora scoprire modi migliori, a nostro avviso. I video live sembrano un'area estremamente promettente specialmente adesso che Justin.TV ha reso disponibili alle startup le proprie API gratuitamente. Molti conoscono Justin.Tv come un sito con molto traffico, ma le loro infrastrutture sono impressionanti. I video live affrontano maggiori problemi rispetto a quelli registrati perché le possibilità di caching sono limitate. JTV ha costruito tutto con un relativamente piccolo investimento il che li ha forzati a creare una infrastruttura di una efficienza senza precedenti, e adesso è disponibile a tutti. Il fatto che sia gratuita e vi dia accesso allo stream video (e non ad un lettore) la rende una infrastruttura di partenza perfetta: perché permette di focalizzare l'attenzione su nuovi modi di utilizzare i video in diretta e non su come farlo.

12 Sviluppare sui dispositivi mobili
Sembra che gli smartphone o i Tablet stiano soppiantando i computer portatili nella stessa maniera in cui i portatili hanno soppiantato i computer fissi. Dove ci porta tutto ciò? probabilmente potreste già farlo con l'hardware esistente oppure dovrete introdurre dispositivi di input e di visualizzazione innovativi. Un test reale è capire se è possibile creare un ambiente di sviluppo in un qualcosa talmente piccolo da potere essere utilizzato come telefono. Qualunque sia la soluzione il risultato interesserà non solo agli sviluppatori. Cominciate ad usare il vostro smartphone come unico sistema di sviluppo e vedete a che cosa arrivate...

13 Applicazioni per iPad
Molti pensano che la cosa importante dell'iPad sia la sua forma: fondamentalmente è un computer a forma di tavoletta. Noi pensiamo che apple abbia ambizioni maggiori, pensiamo che iPad ucciderà Windows o più precisamente che ce lo farà dimenticare. Pensiamo che Apple preveda un futuro in cui iPad sarà lo standard per fare ciò che adesso fa con i computer. I programmatori non vorranno mai un computer che non possono controllare interamente, ma la gente comune vuole semplicemente qualcosa di economico e che funziona. Ed è così che vedranno iPad. Probabilmente molti non faranno la scelta con consapevolezza, prenderanno un iPad e useranno meno Windows e quando morirà non lo rimpiazzeranno. Succederà? Potrebbe. E se accadesse avremmo grandi cambiamenti: occorreranno applicazioni per iPad che permettano alle persone di fare ciò che fanno adesso, ma potrebbe essere qualcosa di più di una semplice sostituzione perchè potrebbero esserci applicazioni native per ipad che permettono di fare cose meglio che con la controparte Windows e ovviamente potranno sorgere applicazioni che non hanno controparti nel mondo PC. Nessuno sa di cosa stiamo parlando tranne chi sviluppa espressamente con e per iPad. Educazione e giochi sembrano due aree interessanti da cui partire.

14 Applicazioni che sfruttino la personalizzazione istantanea di Facebook
La personalizzazione istantanea di Facebook è un servizio che ti permette, se sei loggato a Facebook, di visitare un sito e di permettere a quest'ultimo di accedere ai tuoi dati del profilo per personalizzare la tua esperienza. La cosa interessante per noi è  che cosa possiamo creare di nuovo con questi dati che prima non potevamo? Che cosa potresti fare di nuovo se già conoscessi il tuo utente e i suoi amici nel momento in cui arrivano? Unno dei vantaggi è che si ridurrebbe il problema di provare qualcosa di nuovo, sarebbe molto semplice lanciare cose drasticamente innovative. Il problema con le innovazioni drastiche è che spesso le persone non capiscono cosa hai creato fino a che non lo provano: adesso saresti in grado di mostrarglielo.

15 Efemeralizzazione delle app
[Efemeralizzazione è un termine coniato da Richard Buckminster Fuller ed esprime con una sola parola il concetto tecnologico di potere "fare sempre di più con sempre meno, fino ad arrivare al punto di potere fare tutto con niente" ndNicola] Le App che usiamo sui tablet rimpiazzeranno un sorprendente numero di tecnologie. La cosa è già chiara se parliamo di GPS, macchine fotografiche, etc. La cosa sorprendente sarebbe capire quanto lontano si può arrivare. La parola "rimpiazzare" non deve essere presa alla lettera, infatti alcune delle cose più ingegnose che possono essere costruite su un tablet sono quelle che rimpiazzano qualcos'altro in maniera inaspettata. Ragion per cui non domandatevi "cosa possiamo rimpiazzare con un App su un tablet?", ma piuttosto "come possiamo aiutare la gente a fare qualcosa con un app su un tablet?". Non è necessario che le App che una nuova startup produce siano l'unica fonte di incasso, per adesso saranno utili per accreditarvi presso gli utenti.

Tattica
Lasciatemi concludere con qualche consiglio tattico. Se volete affrontare un problema tanto grande quanto quelli di cui ho parlato, non affrontatelo direttamente. Non dite, ad esempio, che rimpiazzerete le email. Se vi comportaste così, creereste troppa aspettativa. I vostri dipendenti e investitori vi chiederebbero costantemente "Ce l'abbiamo fatta?" e avrete eserciti di nemici che non aspetteranno altro che voi falliate. Dite soltanto che state creando del software per costruire una "lista delle cose da fare". Le persone noteranno che avete rimpiazzato le email a cose fatte.

Empiricamente il modo per cominciare a fare grandi cose sembra essere cominciare facendone di apparentemente piccole. Vuoi arrivare a dominare il mercato del software per microprocessori? Comincia scrivendo un interprete di Basic per una macchina con poche migliaia di utenti. Vuoi creare il sito web universale? Comincia creando un sito in cui gli studenti di Harvard si possano stalkerare l'un l'altro.

L'esperienza ci insegna che partire da piccoli obiettivi lo si fa non soltanto per gli altri, ma ne avrete bisogno per voi stessi. Ne Bill Gates ne Mark Zuckerberg sapevano sin dall'inizio quanto grandi sarebbero diventate le proprie aziende. Sapevano soltanto di avere scoperto qualcosa. Forse è una cattiva idea avere inizialmente grandi ambizioni, perché più grande è l'ambizione, più tempo impiegherete nel raggiungerla, e pi ù a lungo termine sarà il piano, più facilmente sbaglierete.

Penso che il modo di usare queste grandi idee non sia provare a identificare un punto preciso nel futuro e poi chiedersi come arrivarci, come vorrebbe l'immagine del visionario. Sarebbe meglio agire come Cristoforo Colombo e andare più o meno verso ovest. Non provate a costruire il futuro come se fosse un edificio, perché il vostro attuale progetto è quasi certamente sbagliato. Cominciate con qualcosa che sapete che funzioni e, quando vi espandete, andate verso ovest.

In genere si pensa al visionario come qualcuno che abbia una visione chiara del futuro, ma l'esperienza ci dice potrebbe essere preferibile averne una sfocata.

martedì 5 marzo 2013

Leap Motion Sensing Device: quando il Kinect uccise il mouse

IL Leap Motion Sensing Device

Articolo originale: Leap Motion: prime impressioni, e come utilizzarlo con Unity free

Il Leap Motion Sensing Device è un sensore che permette, una volta collegato tramite USB, di controllare il vostro PC tramite il gesto di un dito o mano. Il tutto per un prezzo abbordabile (parliamo di circa 70$). Giancarlo Todone, sviluppatore, ha postato i sui primi esprimenti di programmazione, sul suo blog e su Indievault.it:
Quando per la prima volta a maggio 2012 vidi il video di presentazione del Leap Motion Sensing Device la mia prima reazione fu qualcosa che potremmo riassumere con “FAKE!”, e non fui l’unico. Le nostre menti erano ancora ammaliate e sorprese da quello che riusciva a fare Kinect: dopo anni di corsa all’innovazione delle interfacce di controllo passando dal Wii Remote al Playstation Move, un dispositivo come il Leap era decisamente troppo da accettare.
Pian piano, vedendo gli investitori credere nel progetto, gran parte degli scettici (me compreso) tornarono sui propri passi, e così ho deciso di richiedere di partecipare al programma di anteprima per sviluppatori. È stata una lunga attesa (l’application review risale a luglio scorso, ma solo ad inizio gennaio 2013 mi è arrivata l’accettazione, ed ho potuto mettere le mani sul device solo a fine gennaio) ma ne è valsa la pena: anche se non mi sono ancora chiari alcuni dettagli del funzionamento, in un paio d’ore ho potuto farmi un’idea piuttosto chiara delle potenzialità del dispositivo.
Ecco un video dimostrazione

lunedì 4 marzo 2013

The linear RPG: l'evoluzione del racconto fantasy

The Linear RPG (dal blog dell'autrice)
Giocalo qui online: http://www.sophiehoulden.com/games/thelinearrpg/
Scaricalo qui: http://www.sophiehoulden.com/games/thelinearrpg/65/windowsversion.zip

The Linear RPG è un interessante gioco-esperimento di Sophie Houlden. Scritto in un weekend per il RPGDX jam, è un semplicissimo, quanto sofisticato RPG. L'autrice ha messo a disposizione anche il sorgente del gioco in Flash, una versione offline per Windows e una tradotta in cinese da un'altro utente.

Nei panni di un omino monodimensionale, probabilmente ispirato al personaggio della Linea di Osvaldo Cavandoli, vi potete muovere soltanto lungo una polilinea che rappresenta la storia: andando verso destra andrete avanti nella storia, verso sinistra tornate indietro. La storia, un testo fantasy in inglese o cinese, scorre sullo sfondo sincronizzandosi con il movimento del protagonista. Muovendosi il personaggio perde punti vita che vengono ripristinati totalmente al raggiungimento di ogni vertice della polilinea evidenziato da un cerchio, ma acquista punti esperienza che permettono di aumentare il livello e con esso il numero massimo di punti vita disponibili: se il protagonista perde tutti i punti vita prima di avere raggiunto una stazione intermedia ovviamente muore e si deve ricominciare dall'ultima stazione raggiunta.

Scopo del gioco è ovviamente raggiungere la fine della storia, cioè della polilinea: la difficoltà è insita nel fatto che il numero di punti vita persi e il numero di punti esperienza necessari per avanzare di livello, aumentano con l'avanzare del gioco: l'approccio "forza bruta" (vado avanti e poi si vede) non paga, dovrete spesso ritornare sui vostri passi per accumulare punti esperienza, per poi ripartire.

Oltre che per la sue estrema semplicità concettuale e per il raffinato approccio estetico, trovo interessante lo spunto che questo gioco potrebbe dare ad una nuova interpretazione dei ebook: è mai possibile che l'opportunità di un testo di essere letto su un supporto elettronico interattivo trovi come sua unica evoluzione la possibilità di cambiare la dimensione del font?

domenica 3 marzo 2013

Internet, video e comunicazione: una sinergia vincente



Chris Anderson uno dei curator di TED racconta di come a suo parere la crescita dei video sul web abbia dato origine ad un fenomeno mondiale chiamato Crowd Accelerated Innovation (Innovazione Accelerata di Massa) cioè un ciclo virtuoso di apprendimento che si autoalimenta e che potrebbe rivoluzionare la nostra vita almeno quanto l'invenzione della stampa. Ecco la trascrizione commentata del suo intervento:

Se non altro, almeno ho scoperto cosa vuol dire essere qui come oratore: mani sudate, notte insonni, una paura smodata dell'orologio. Voglio dire, è alquanto brutale.
E sono anche un pò nervoso per questo. Ci sono 9 miliardi di persone che ci possono ascoltare. I sogni più ottimistici possono essere scalfiti dalla prospettiva del sciacallaggio del pianeta da parte della gente. Ma di recente, sono rimasto intrigato da un diverso modo di pensare delle masse, perché ci sono circostanze in cui possono fare cose veramente straordinarie. E' un fenomeno in cui ogni organizzazione o individuo può incappare. Sicuramente ha influenzato il modo in cui pensiamo al futuro di TED, e forse anche il futuro del mondo.
Quindi esploriamolo un pochino. La storia inizia con una singola persona, un bambino, che si comporta in modo strano. Questo ragazzo è conosciuto online come Lil Demon. Fa dei giochetti qui, strani balli, che probabilmente nessun bambino di sei anni è mai stato in grado di fare nella storia. Come ha imparato? E cosa lo ha portato a fare le centinaia di ore di pratica che ci vogliono per poterlo fare? Ecco un suggerimento.
(Video) Lil Demon: ♫ Accellera il gioco. Oh. Oh ♫ ♫ Accellera il gioco. Oh. Oh. ♫
Questo me l'ha mandato quest'uomo, un regista, Jonathan Chu, che mi ha detto che quello era il momento in cui si è accorto che Internet stava facendo evolvere il ballo. Ecco cos'ha detto a febbraio a TED. Sostanzialmente, i ballerini si sfidavano online per migliorarsi; nuove e incredibili capacità venivano inventate; anche il bambino di sei anni si era unito. E' stato come una rivoluzione. Allora Jon ha avuto un'idea brillante: E' andato a reclutare i migliori ballerini da YouTube per creare questa troupe di ballerini -- La Lega dei Ballerini Straordinari, la LXD. Questi ragazzi avevano imparato dal web, ma erano così bravi che quest'anno si sono esibiti agli Oscar. E qui a TED in febbraio, la loro passione e genialità ci ha tolto il fiato.
Quindi, questa storia dell'evoluzione del ballo sembra stranamente familiare. Sapete, poco dopo che sono partite le TEDTalk, abbiamo notato che gli oratori trascorrevano molto più tempo nella preparazione. Il risultato è ben rappresentato da discorsi incredibili come questi due. ... Mesi di preparazione condensati in 18 minuti, che crudelmente hanno alzato l'asticella per la generazione successiva di oratori, con gli effetti che abbiamo visto questa settimana. Non è come se J.J. e Jill avessero finito il discorso dicendo, "Accellerate il gioco" ma avrebbero anche potuto. Quindi, in entrambi i casi, ci sono questi cicli di miglioramento. apparentemente guidati da gente che guarda video sul web.
Cosa sta succedendo? Credo che sia l'ultimo passaggio di un fenomeno che possiamo chiamare "Innovazione Generata dalle Masse" E ci sono solo tre cose di cui abbiamo bisogno perché questa cosa entri in circolo. Potete immaginarle come tre indicatori di una ruota gigante. Ne fate partire uno, la ruota comincia a girare. E la prima cosa che serve è ... un massa, un gruppo di persone che condividono un interesse comune. Più grande è la massa, più potenziali innovatori ci sono. E' importante, ma di fatto molta gente della folla occupa questi altri ruoli. Creano l'ecosistema da cui emerge l'innovazione. La seconda cosa di cui avete bisogno è la luce. Avete bisogno di chiarezza, completa visibilità di ciò di cui sono più capaci le persone di quella massa, perché è così che si impara ed è così che si prende coscienza del potere di partecipazione. E terzo, ci vuole desiderio. Sapete, l'innovazione è un duro lavoro. E' basata su centinaia di ore di ricerca, di pratica. In assenza di volontà, non succederà niente.
Ora, ecco un esempio - pre-Internet -- di questa macchina in azione. Ballerini a un angolo di strada -- è una folla, piccola, ma possono ovviamente vedere cosa danno l'un l'altro. E la parte di desiderio viene, credo, dallo status sociale, giusto? I migliori ballerini camminano a testa alta, hanno i migliori appuntamenti. Ci sarà probabilmente qualche innovazione qui. Ma sul web, i tre quadranti sono attivi. La comunità di ballerini è ora globale. Ce ne sono milioni connessi. Ed è straordinario, riuscite ancora a vedere cosa fanno il migliori, perché la folla stessa punta i riflettori su di loro, direttamente, tramite commenti, voti, email, Facebook, Twitter, o indirettamente, attraverso il numero di visualizzazioni, attraverso link che vi indirizzano Google. Quindi, è facile trovare buon materiale, e quando lo avete trovato, potete guardarlo ripetutamente e leggere ciò che centinaia di persone hanno scritto. E' tanta visibilità.
Ma l'elemento della volontà è spinto al massimo. Voglio dire, potreste essere anche solo un ragazzino con una webcam, ma se riuscite a fare qualcosa che diventi virale, potreste riuscire a farvi vedere dall'equivalente di uno stadio pieno di gente. Attirate centinaia di estranei a scrivere entusiasti su di voi. E anche se non è così eloquente -- e non lo è -- può comunque riempirvi di soddisfazione. Quindi, questa possibilità di un nuovo tipo di riconoscimento globale, credo stia indirizzando sforzi enormi. Ed è importante notare che non se ne avvantaggiano solo le star: perché potete vedere i migliori, tutti possono imparare.
Ed il sistema si auto-completa. La folla che accende i riflettori e riempie di desiderio, ma i riflettori e il desiderio sono una combinazione letale che attrae nuove persone nella massa. Quindi, questo è un modello che potrebbe utilizzare praticamente qualsiasi organizzazione per provare a generare il proprio ciclo di Innovazione Generata dalle Masse Invitare le folle, portarle alla luce, stimolare il desiderio. E la parte più difficile di tutto ciò sono probabilmente i riflettori, perché vuol dire aprirsi, bisogna mostrare i propri materiali al mondo. E' distribuendo ciò che si pensa essere il segreto più profondo che forse milioni di persone hanno il potere di aiutare a migliorare.
E, molto felicemente, c'è solo una classe di persone che proprio non può usare questo strumento. La parte oscura del web è allergica ai riflettori Per esempio, non credo vedremo mai terroristi pubblicare i loro piani online, raccontando al mondo, "Per favore, potreste aiutarci a farli funzionare questa volta?"
Ma potete pubblicare la vostra roba online. E se riuscite a fare girare la ruota, attenti.
TEDx Palermo
Quindi, a TED, siamo un pò ossessionati da quest'idea di apertura. Di fatto, la mia collega, June Cohen, ha cominciato a chiamarla "apertura radicale" perché per noi funziona sempre. Abbiamo aperto i nostri discorsi al mondo, e improvvisamente ci sono milioni di persone la fuori che aiutano a diffondere le idee dei nostri oratori, e di conseguenza rendono più facile a noi reclutare e motivare la prossima generazione di oratori. Aprendo il nostro programma di traduzione, centinaia di eroici volontari -- alcuni di loro ci stanno guardando in questo momento, e grazie -- hanno tradotto i nostri discorsi in più di 70 lingue, triplicando così la nostra parte di visibilità in paesi non anglofoni. Dando il nostro marchio TEDx, abbiamo improvvisamente qualche migliaio di esperimenti live dell'arte di diffondere le idee. E questi organizzatori, si vedono tra di loro, imparano tra di loro. Noi impariamo da loro. Da loro riceviamo dei discorsi fantastici. La ruota sta girando.
"Se ho visto più lontano, è perché stavo sulle spalle di giganti"
 (Ritratto di Isaac Newton di Sir Godfrey Kneller - Wikimedia)
Ok, torniamo indietro un momento. Voglio dire, non è veramente una novità per me raccontarvi che l''innovazione emerge dai gruppi. Sapete, abbiamo sentito questa settimana -- questa romantica nozione di genio solitario con quel momento "eureka" che cambia il mondo è fuorviante. Anche lui [Isaac Newton ndNicola] lo ha detto, e lui ne capiva di queste cose. Siamo una specie sociale. Ci accendiamo l'un l'altro. E non è una novità neanche dire che Internet ha accelerato l'innovazione. Negli ultimi 15 anni, comunità molto influenti si sono connesse online, stimolandosi a vicenda. Prendete i programmatori, sapete, l'intero movimento dell'open-source è un esempio fantastico di Innovazione Generata dalle Masse. Ma la chiave qui è, la ragione per cui questi gruppi sono stati in grado di mettersi in contatto è perché il risultato del loro lavoro è di un tipo che può essere facilmente condiviso online -- un'immagine, un file musicale, software. E questo è il motivo per cui ciò che mi entusiasma, e ciò che penso sia sottovalutato, è l'importanza della crescita dei video online.
E' la tecnologia che permetterà ai talenti di tutto il resto del mondo di condividere in digitale, lanciando così un nuovo ciclo di innovazione generata dalla folla. I primissimi anni del web erano praticamente senza video, per il semplice motivo: i file video sono pesanti; il web non riusciva a gestirli. Ma negli ultimi 10 anni, la larghezza di banda si è centuplicata. Improvvisamente, eccoci qui. L'umanità guarda 80 milioni di ore su YouTube ogni giorno. Cisco di fatto stima che, entro quattro anni, più del 90 per cento dei dati sul web saranno video. Sono tutti cuccioli, porno e pirateria, siamo condannati. Non credo che sarà così per sempre. I video occupano banda per un motivo. Concentra una grande quantità di dati, e i nostri cervelli sono correttamente collegati per decodificare.
Lasciate che vi presenti Sam Haber. Pratica monociclo. Prima di YouTube, non c'era modo per lui di scoprire il suo vero potenziale in questo sport, perché non si può comunicare questa roba a parole, giusto? Ma guardando i video pubblicati da estranei, gli si è aperto un mondo di possibilità. Improvvisamente, ha cominciato a imitare e poi a innovare. E una comunità globale di praticanti il monociclo si sono scoperti l'un l'altro online, ispirandosi l'un l'altro per primeggiare. E ci sono migliaia di altri esempi di situazioni di questo genere -- di evoluzione delle capacità guidate dai video, che vanno dalle capacità fisiche a quelle artistiche. E devo dirvi, in qualità di ex editore di riviste di hobby, che trovo tutto questo straordinariamente bello. Voglio dire, c'è tanta passione qui sullo schermo.

Ma se le macchine di Rube Goldberg e la poesia in video non sono proprio il vostro forte, cosa ne pensate di questo. Jove è un sito web fondato per incoraggiare scienziati a pubblicare le loro ricerche prima che vengano revisionate in video. C'è un problema con i tradizionali documenti scientifici cartacei. Possono volerci mesi per uno scienziato in un altro laboratorio per scoprire come replicare gli esperimenti descritti in uno stampato. Ecco qui uno di questi scienziati frustrati, Moshe Pritsker, il fondatore di Jove, Mi ha detto che il mondo sta sprecando miliardi di dollari in questo. Ma guardata questo video. Voglio dire, guardate: se si può mostrare invece che semplicemente descrivere, il problema non esiste più. Quindi non è così improbabile che, allo stesso livello, i video online possano accelerare significativamente il progresso scientifico.
Ecco un altro esempio tanto caro a TED, dove il video è talvolta più potente della stampa -- della condivisione di un'idea. Perché la gente ama guardare i discorsi TED? Tutte queste idee sono già sulla carta. Di fatto si leggono più velocemente di quanto si vedano. Perché qualcuno si dovrebbe scomodare? Beh, c'è lo spettacolo oltre al discorso. Ma anche escludendo lo schermo, si trasferisce molto di più che con le sole parole. E in questa parte non verbale, c'è della magia molto seria. Da qualche parte nascosto nella gestualità, nella cadenza, nelle espressioni del volto, il contatto visivo, la passione, gli imbarazzi, il linguaggio del corpo Britannico, le sensazioni sulle reazioni del pubblico, ci sono centinaia di indizi del subconscio che vanno da quanto si capisce, e se siete ispirati -- poco, se volete, e il desiderio. Incredibilmente, tutto ciò può essere comunicato nei pochi pollici del vostro schermo.
Leggere e scrivere sono di fatto invenzioni relativamente recenti. La comunicazione diretta è stata messa a punto da milioni di anni di evoluzione. Questo è quello che l'ha trasformata in questa cosa così misteriosa e potente. Qualcuno parla, c'è risonanza in tutti quei cervelli che ricevono il gruppo agisce all'unisono. Voglio dire che questo è un tessuto connettivo del superorganismo umano in azione. Probabilmente ha guidato la nostra cultura del millennio. 500 anni fa, è incappato in un concorrente con un vantaggio letale. E' proprio qui. La stampa. A scala ridotta. Gli innovatori e gli influenzatori più ambiziosi del mondo possono diffondere le loro idee in modo ampio e diffuso, così che l'arte della parola si è praticamente avvizzita. Ma ora, in un batter d'occhio, il gioco è cambiato di nuovo. Non è esagerato dire che che ciò che ha fatto Guttenberg per la stampa, i video online lo possono fare ora nella comunicazione faccia a faccia. Quindi, quel media primitivo, per cui il nostro cervello è concepito... è diventato globale.
E' veramente enorme. Potremmo dover reinventare un'antica forma d'arte. Voglio dire, oggi, una persona che parla può essere vista da milioni di persone, accendendo i riflettori su idee potenti, creando intenso desiderio di apprendimento e di risposta -- e nel suo caso, intensa voglia di ridere. Per la prima volta nella storia umana, gli studenti di talento non devono tenere il loro potenziale come sogno nel cassetto tagliati fuori dalla storia da insegnanti pidocchiosi. Possono sedersi proprio di fronte ai migliori del mondo.
TED è solo una parte di tutto questo. Le università di tutto il mondo stanno aprendo i loro corsi. Migliaia di individui e organizzazioni stanno condividendo le loro conoscenze e i loro dati online. Migliaia di persone stanno trovando nuovi sistemi di imparare e, ancor più importante, di replicare, completando il ciclo. E così, pensandoci, ci è diventato chiaro quale debba essere il prossimo passo nell'evoluzione di TED. TEDTalk non può essere un processo a senso unico, uno verso tanti. Il nostro futuro è "tanti verso tanti". Sogniamo strumenti per rendere più facile a voi, la comunità globale di TED; per rispondere agli oratori, per contribuire con le vostre idee, magari anche con le i vostre TEDTalk, e per aiutare a puntare i riflettori sul meglio di ciò che esiste. Perché, se riusciamo a fare emergere il meglio dall'oceano dei ciò che esiste, la ruota girerà.
Ora, è possibile immaginare un processo simile, a livello di educazione globale nel suo complesso? Deve essere per forza un processo dall'alto verso il basso, così doloroso? Perché non un ciclo che si auto-genera in cui possiamo partecipare tutti? E' l'età dei partecipanti, giusto? Le scuole non possono essere dei silos. Non possiamo smettere di imparare a 21 anni. Cosa succederebbe se, tra la futura popolazione di 9 miliardi di individui... cosa succederebbe se questa folla potesse imparare abbastanza da diventare contributori alla rete, invece che saccheggiatori della rete? Questo cambia tutto, vero? Vorrebbe dire avere più insegnanti di quanti ne abbiamo mai avuti. Ma la buona notizia è che sono la fuori. Sono tra la folla, e la folla sta accedendo i riflettori, e per la prima volta riusciamo a vederli, non come una massa indifferenziata di estranei, ma come individui da cui possiamo imparare. Chi è l'insegnante? Siete voi l'insegnante. Siete parte di quella folla che è sul punto di lanciare il più grande ciclo educativo della storia dell'umanità, un ciclo capace di portarci tutti in un luogo più intelligente, più saggio e più bello.
Qui vedete un gruppo di ragazzi in un villaggio del Pakistan vicino a dove sono cresciuto. Entro i prossimi cinque anni, ognuno di questi ragazzi avrà accesso a un cellulare capace di gestire i video sul web e di caricare video sul web. E' folle pensare che questa ragazzina, in fondo, a destra, in 15 anni, potrebbe condividere un'idea per mantenere bello il mondo per i vostri nipoti? Non è folle; di fatto sta succedendo proprio ora.
Voglio presentarvi un buon amico di TED che appunto vive nella più grande baraccopoli in Africa. (Video) Christopher Makau: Salve. Mi chiamo Christopher Makau. Sono uno degli organizzatori di TEDxKibera. Ci sono talmente tante cose belle che stanno accadendo qui a Kibera. C'è un gruppo di autosostegno. Hanno convertito una discarica in un orto. Lo stesso posto, era luogo di crimine dove la gente veniva derubata. Usavano la stessa spazzatura per trasformarlo in concime. La stessa discarica da da mangiare a più di 30 famiglie. Abbiamo la nostra propria scuola di cinema. Usano piccole telecamere per registrare, montare, e riportare i fatti al loro proprio canale, Kibera TV. A causa della scarsità della terra, usiamo sacchi per fare crescere le verdure, e anche per risparmiare sul costo della vita. Il cambiamento avviene quando vediamo le cose in modo diverso. Oggi, vedo Kibera in modo diverso. Il mio messaggio a TEDGlobal e al mondo intero è: Kibera è un focolaio di idee e innovazione.
(Applausi) CA: Sapete cosa? Scommetto che Chris è sempre stato un ispiratore. La cosa nuova -- e quella più importante -- è che, per la prima volta, riusciamo a vederlo, e lui ci può vedere. Proprio ora, Chris e Kevin e Dennis e Dickson e i loro amici ci stanno guardando, da Nairobi, proprio ora. Ragazzi, abbiamo imparato da voi oggi. Grazie. E grazie. (Applausi)

sabato 2 marzo 2013

Cavernicoli moderni

Caverns underneath Grand Central Terminal (di MTAPhotos - Flickr)
Set originale di foto: East Side Access Update

La Metropolitan Transportation Authority (MTA), ha pubblicato su Flickr delle fotografie degli scavi della nuova linea metropolitana in costruzione a New York, la East Side Access che collegherà Long Island al quartiere East Side di Manhattan.

venerdì 1 marzo 2013

Inserire efficacemente AdSense in un sito (2): il test A/B

Test A/B (da The Ultimate Guide To A/B Testing di Paras Chopra - Smashing Magazine)

Articolo originaleThe ABCs of A/B Testing

Nel precedente articolo abbiamo visto quali sono le posizioni consigliate per un banner AdSense e si è detto che è importante fare esperimenti, ma come? Tramite un test A/B. Un Test A/B è un esperimento che si conduce quando si vogliono confrontare due versioni di una stessa cosa per capire quale è migliore. La foto in apertura è assai esplicativa: si vogliono per esempio confrontare due layout di pagina web per capire se la differente posizione del Signup Form, cioè della casella di iscrizione (evidenziata con un cerchietto rosso), incide nel numero di persone che decidono di registrarsi al sito, per capirlo, in maniera del tutto casuale, si si fa in modo che la metà degli utenti che accede normalmente al sito veda la pagina con il layout A e l'altra metà quella con il layout B, dopo un po' di tempo si osserva che il numero di registrazioni ottenute dalla versione B è di 75 invece quelle ottenute dalla versione A sono 50, ciò implica che la pagina con il layout di tipo B è migliore di quella con il layout A. Direi che è piuttosto semplice evidenziamo però alcuni passaggi chiave che sono peculiari del Test A/B:
  • Possiamo testare due situazioni che differiscono di un solo particolare per volta; cambiare più parametri contemporaneamente non ci permetterebbe di capire quale ha influito effettivamente, in questo caso si dovrebbe creare un esperimento per ogni parametro (oppure utilizzare un test multivariato, più complesso)
  • Le due situazioni vanno testate simultaneamente: fare visualizzare per un mese il layout A e per il mese successivo quello B non è un Test A/B; solo assicurando parità di condizioni di traffico, tempo, utenti puoi avere un giudizio statisticamente valido
  • Fai in modo che ogni volta una delle due situazioni sia quella corrente: confrontare ogni volta con una situazione di riferimento ti permette di capire come ogni singolo parametro può influire in positivo o in negativo
Cosa si può testare con questo tipo di analisi statistica? Qualunque cosa:
  • la posizione di un banner pubblicitario
  • il colore degli annunci
  • il layout della pagina
  • ...
L'esperimento può essere condotto in due modi:
  1. Utilizzando del codice scritto ad hoc da noi 
  2. Affidarci a Google Analytics e alla sua funzione Esperimenti
Limitandoci alla verifica di posizionamento o tipologia di un banner AdSense vediamo come condurre i due esperimenti.

Soluzione ad hoc

Innanzitutto dobbiamo creare due o più canali personalizzati di AdSense, per ogni canale creeremo una unità pubblicitaria diversa da testare e saranno proprio i canali personalizzati a fornirci le indicazioni per poi dare un giudizio finale.


Banalmente adesso basta inserire nella pagina, nella posizione in cui devono comparire i banner questo codice:

<script type="text/javascript">
var random_number = Math.random();
if (random_number < .5){
//Sostituiscimi con il codice banner uno

} else {
//
Sostituiscimi con il codice banner due
}
</script>
<script type="text/javascript" src="http://pagead2.googlesyndication.com/pagead/show_ads.js"></script>
 

Che abbiamo scritto? Il primo e l'ultimo rigo indicano che stiamo inserendo uno script Javascript; nel secondo rigo assegniamo ad una variabile un valore pseudocasuale decimale compreso tra 0 e 1; il terzo rigo indica una scelta: se il valore casuale è minore di 0,5 allora verrà visualizzato il codice del banner di tipo uno che dobbiamo inserire proprio qui, altrimenti verrà visualizzato il codice del banner due che andrà inserito dove indicato.

Ricordo che AdSense in generale proibisce la modifica materiale del codice da inserire, ad ogni modo permette ai publisher di effettuare questo tipo di esperimenti sebbene non fornisca nessun tipo di supporto.

Analizzando i risultati dei canali personalizzati se ti accorgi che col passare del tempo uno dei banner fornisce risultati chiaramente migliori dell'altro, basterà rimpiazzare il codice precedente con quello del banner o procedere ad un nuovo esperimento.

Usare Google Analytics


Fino a qualche tempo fa esisteva un servizio Google proprio per i Test A/B o per le analisi multivariate, il suo nome era Google Website Optimizer, da qualche tempo questo servizio è stato chiuso ed è stato integrato con Google Analytics per accedervi, dovete avere attivo sul vostro sito Google Analytics quindi dal menu Contenuti > Esperimenti accederete a questa schermata


Una volta inserito l'indirizzo della pagina da migliorare e cliccato su inizia a sperimentare vi troverete a delle schermate le quali attraverso un percorso guidato vi faranno inserire gli indirizzi della pagina base di riferimento e di quelle modificate


Potrete poi scegliere il tipo di metrica da misurare (visitatori, rimbalzi, tempi di permanenza...) e quanti dei vostri utenti devono partecipare all'esperimento


Verrà quindi creato del codice da inserire che Analytics monitorerà per voi


Questo codice fa sì che ad ogni visitatore del vostro sito (o ad una percentuale definita a priori) vengano casualmente fatte vedere o la pagina originale o una delle pagine modificate e il sistema terrà traccia del suo comportamento; ricordate di aggiungere nella privacy policy del vostro sito che utilizzate di Analytics al fine di condurre test A/B con tutto ciò che ne consegue

Che sia fatto con misure ad hoc o tramite Analytics a questo punto la domanda che viene in mente è: per quanto tempo devo condurre l'esperimento? La risposta non è banale: dipende dal numero di visitatori e da quanti tra di essi partecipano all'esperimento; poco tempo non è utile perché non darebbe informazioni statisticamente valide, troppo tempo potrebbe costarvi in termini di denaro, poiché rinuncereste ai proventi forniti dalle pagine più performanti non visualizzate dagli altri utenti; dipende anche dal tipo di sito e da che cosa state testando: se il sito è uno di quelli che ha un traffico costante oppure stagionale, se testate la vendita di un prodotto o un banner. In generale il mio consiglio è di effettuare tantissimi test A/B, con piccolissime modifiche, della durata di un mese l'uno, in continuo: è quello che fanno Google o Facebook con le loro pagine, qual'ora il sito ricevesse traffico solo in determinati periodi dell'anno concentrate in quei periodi gli esperimenti. Potete utilizzare questa calcolarice per stimare il tempo necessario per il vostro esperimento (dovete però essere a conoscenza di quanto vi aspettate che l'esperimento migliori la resa, cosa che potete solo augurarvi di sapere). Potete poi utilizzare quest'altra calcolatrice per verificare se effettivamente il risultato è significativo dal punto di vista statistico.
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